2011/04/05

I costi del programma Apollo

di Paolo Attivissimo

Uno dei miti dell'esplorazione spaziale riguarda il suo costo in termini strettamente monetari. Si pensa comunemente che il programma Apollo per portare l'uomo sulla Luna abbia comportato costi immensi e insostenibili: un sondaggio del 1997 indicò che l'opinione pubblica americana stimava in media che il costo dell'esplorazione spaziale umana ammontasse al 20% del bilancio federale degli Stati Uniti (Public Opinion Polls and Perceptions of US Human Spaceflight).

Il mito, tuttavia, non regge alla verifica dei fatti. Secondo il documento The Manhattan Project, the Apollo Program, and Federal Energy Technology R+D Programs: A Comparative Analysis, redatto nel 2009 dal Congressional Research Service statunitense, nell'anno di massima spesa il programma Apollo assorbì il 2,2% del bilancio federale, pari allo 0,4% del prodotto interno lordo. Wikipedia in inglese ha un confronto, anno per anno, fra spese della NASA e bilancio federale; l'Appendice H di Chariots for Apollo elenca le spese in dettaglio, e lo stesso fa l'Appendice 2 di Where No Man Has Gone Before.

Passando dalle percentuali agli importi, nel 1973 fu dichiarato che il costo complessivo del programma Apollo era stato di 25,4 miliardi di dollari (House Subcommittee on Manned Space Flight of the Committee on Science and Astronautics, 1974 NASA Authorization, Hearings on H.R. 4567, 93/2, Part 2, pagina 1271). Espresso in dollari del 2005, l'importo equivale a circa 170 miliardi distribuiti su dieci anni (A Budgetary Analysis of NASA’s New Vision for Space, settembre 2004, citato in NASA's Joint Confidence Level Paradox - A History of Denial (2009).

A titolo di paragone, la spesa annuale statunitense per la difesa ammontava nel 2005 a 493 miliardi di dollari, quella per la previdenza sociale a 518 miliardi e quella per l'assistenza sanitaria a 513 miliardi (CBO Historical Tables 1971-2010).

In altre parole, gli Stati Uniti spendono per la difesa ogni anno circa tre volte il costo dell'intero programma Apollo.

8 commenti:

burglar ha detto...

Beh è comunque molto: il CERN, che con LHC ha portato avanti uno dei progetti più complicati dopo le missioni Apollo, lavora con 1 miliardo all'anno.
Finanziato da 20 nazioni.

Camicius ha detto...

non è una novità che le spese militari statunitensi siano esagerate.
Certo che vedere le cifre nero su bianco fa impressione....

Josef K ha detto...

Non si può paragonare fragole con patate. Anche l'Italia, per dire, spende sui 30 miliardi (sì, miliardi) di euro all'anno per la difesa. Così come gli Stati Uniti viaggiano sull'incredibile cifra di oltre 600 miliardi. Il costo del programma Apollo va paragonato al budget NASA negli anni successivi, e soprattutto al budget delle altre agenzie spaziali. Allora ci si rende conto che si tratta, appunto, di una cifra astronomica (ancora oggi l'ESA ha un budget "ridicolo" paragonato a quello della NASA). Per cui mi sembra fuori luogo parlare di "mito" sul costo del programma apollo. Non per niente secondo molti analisti NASA e anche del mondo accademico il costo del programma Apollo penalizzò mostruosamente la futura esplorazione spaziale: un programma meno frettoloso, magari con un arrivo in 15-20 anni, sarebbe stato più economico e avrebbe consentito forse una presenza più prolungata dell'uomo fuori dalla LEO. Si noti, inoltre, come il defunto programam Constellation sia stato abbandonato proprio per una questione di costi che, nonostante un allunaggio previsto a 15 anni dal lancio del programma (2018-2020), erano comunque altissimi.

Paolo Attivissimo ha detto...

Il costo del programma Apollo va paragonato al budget NASA negli anni successivi

Non vedo perché. Chi critica i costi del programma Apollo non li paragona a quelli del budget delle altre agenzie spaziali. Li paragona a quelli di altre cose non spaziali, come dare una casa ai poveri o la scuola gratis per tutti o eliminare la fame nel mondo. Per cui il confronto mi sembra legittimo.

Paolo Attivissimo ha detto...

un programma meno frettoloso, magari con un arrivo in 15-20 anni, sarebbe stato più economico e avrebbe consentito forse una presenza più prolungata dell'uomo fuori dalla LEO

È dal 1972 che abbiamo un "programma meno frettoloso". Che dopo quaranta e passa anni non ci ha ancora riportato sulla Luna.

Josef K ha detto...

Devo dissentire, purtroppo non abbiamo alcun programma di ritorno alla luna, visto che Constellation è stato cancellato. E a parte qualche design di missione, non c'è stato *alcun* programma di ritorno sulla luna dopo le missioni Apollo. Il programma manned degli USA ha visto i sottoprogrammi Skylab, STS e ISS. Ma nessun programma di ritorno sulla luna. Lascia perdere le varie promesse "torneremo sulla luna, andiamo su marte, su venere, su zeta reticoli". Se una cosa non diventa un Programma, non si fa.
Quindi ripeto, un programma meno frettoloso avrebbe probabilmente portato risultati migliori.

C'è poi da considerare un fatto non trascurabile: parliamoci chiaro, uno degli ostacoli più grossi all'arrivo sulla Luna è il prezzo ancora mostruosamente fuori parametro per mandare payload in LEO. La gente critica spesso i 30 anni di utilizzo dello Space Shuttle, visto che questa macchina eccezionale non è fatta per andare oltre la LEO. Ciò che però spesso si dimentica è che se gli obiettivi dello Space Shuttle fossero stati raggiunti, cioè un costo di accesso alla LEO drasticamente ridotto (si parlava di 10 milioni di dollari a lancio, mi pare), avremmo probabilmente avuto decine di missioni lunari.
Obama sta tentando la stessa strada di chi ha sviluppato l'STS: ridurre i prezzi di accesso in LEO utilizzando i privati. Il nuovo vettore Falcon Heavy promette bene in questo senso. Funzionerà il piano di Obama? bhe state pur certi che se dovesse funzionare la Luna sarà molto più vicina.
Un simpatico fly by di Marte nel 2035 (come immaginato da Obama) potrebbe anche essere fattibile, l'ammartaggio resta invece probabilmente fantascienza. Fermo restando che la NASA andrebbe glorificata anche per i suoi numerosi programmi unmanned, che hanno espanso la nostra conoscenza del sistema solare.

Mi permetto di consigliarti un simpatico libro della NASA, gratuito e liberamente scaricabile:
"Humans to Mars Fifty years of mission planning , 1950-2000" by David S. Portree

Paolo Attivissimo ha detto...

Devo dissentire, purtroppo non abbiamo alcun programma di ritorno alla luna, visto che Constellation è stato cancellato

Appunto :-)

un programma meno frettoloso avrebbe probabilmente portato risultati migliori.

Oppure nessun risultato, senza un incentivo politico che rendeva sacrificabili gli equipaggi.

Nulla avrebbe impedito di proseguire usando l'hardware Apollo, che ormai era già stato sviluppato, insieme al formidabile know-how, ma si decise (politicamente) di terminare i viaggi lunari. I costi di Apollo 18, 19 e 20, con hardware già in buona parte costruito, sarebbero stati trascurabili. Ma furono cancellati lo stesso.

Sandro Frigerio ha detto...

I programmi della Nasa (che comunque ha mandato l'uomo sulla Luna in più occasioni, aprendo la strada a successive esplorazioni) hanno comunque accelerato una serie di sviluppi in altri campi: dalle celle solari ai controllori progrannabili, dalle batterie ai mkicroprocessori, ai materiali termorsistenti, alle antenne radio, ai sistemi di propulsione e così via. Dal Cern la cosa più interessante che è uscita forse è stata il browser Internet, cioè Mosaic.