2011/06/29

Buzz Aldrin alla prima di Transformers 3

di Paolo Attivissimo

La trama di Transformers 3 si svolge in parte sulla Luna e vede fra i protagonisti Buzz Aldrin e Neil Armstrong da giovani (interpretati da attori) durante la loro missione lunare. Il vero Aldrin era presente, poche ore fa, alla presentazione del film a New York, come mostrato dalla foto qui accanto, che è cliccabile per ingrandirla. Notate il saluto vulcaniano.

Aldrin ha recentemente avviato le pratiche di divorzio per “differenze inconciliabili” fra lui e la moglie Lois Driggs Cannon, che per ammissione dello stesso Aldrin lo ha salvato dalla depressione e dall'alcolismo. Erano sposati dal 1988 (TMZ; CNN; ET Online). Per contro la moglie e la figliastra Lisa Cannon hanno avviato una causa per violazione di contratto nei confronti di Aldrin in relazione alla società Starbuzz, di cui i tre sono soci (ET Online; TMZ). La vita sulla Terra è molto più complicata di quella sulla Luna.

2011/06/27

Apollo 15 nella mappa lunare del Lunar Reconnaissance Orbiter

di Paolo Attivissimo. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Presso http://wms.lroc.asu.edu/lroc#damoonhttp://target.lroc.asu.edu/da/qmap.html sono disponibili due mappe interattive della Luna, basate sulle immagini raccolte dalla sonda Lunar Reconnaissance Orbiter che sta orbitando intorno al nostro satellite dal 2009. È la stessa sonda che ci ha regalato l'immagine da 500 megabyte della faccia visibile della Luna.

Grazie al lavoro di ricerca di Danny Caes, membro di ProjectApollo, e del lettore Stephen McPuppa è possibile esplorare alcuni punti significativi di queste mappe, come quello che vi propongo adesso.

Partiamo dalla prima mappa, la WMS Image Map:



Immettiamo 26.132 nella casella Center Latitude3.658 nella casella Center Longitude e poi clicchiamo su Recenter. La Luna è vista da un'angolazione differente rispetto a quella precedente, che era centrata sull'equatore lunare e sulla longitudine zero: ora è centrata esattamente sopra il luogo di allunaggio della missione Apollo 15.


Possiamo ora ingrandire e ricentrare progressivamente l'immagine:







La risoluzione di questa mappa si ferma a questo punto, quando l'inquadratura presenta la porzione di superficie lunare mostrata qui accanto e delimitata dal quadrato rosso. Ma possiamo proseguire cambiando mappa e passando alla ACT-REACT Quick Map e immettendo gli stessi dati (3.658 nella casella Lon e 26.132 nella casella Lat).

Clicchiamo sul segno "+" in alto a destra e disattiviamo l'opzione Nac footprints (che traccia linee rosse che ora non ci interessano); clicchiamo sul segno "-" in basso a destra per disattivare la vista d'insieme.

Selezioniamo 500 m/pix, ossia la risoluzione alla quale un pixel corrisponde a cinquecento metri, e a seconda delle dimensioni della finestra del browser otteniamo un'immagine che corrisponde sostanzialmente a quella finale della mappa precedente. Solo che stavolta possiamo aumentare ancora la risoluzione scegliendo valori più piccoli per m/pix:



C'è un po' di confusione da 32 m/pix fino a 2 m/pix a causa della sovrapposizione di varie immagini della stessa zona che non sono perfettamente allineate fra loro, poi l'immagine ritorna nitida. La porzione che ci interessa è quella segnata nell'immagine qui sotto:


Ingrandendo quella porzione si ottiene questa immagine, che in basso a destra mostra un puntino chiaro circondato da un alone molto scuro: è lo stadio di discesa dell'Apollo 15.


Centrando e ingrandendo, si ottiene questa immagine:


Gli altri punti luminosi sono rispettivamente il Rover (l'automobile elettrica, a destra) e gli strumenti della serie ALSEP (a sinistra). Le linee irregolari scure sono le tracce delle impronte degli astronauti, immutate dopo quarant'anni.


La stessa visualizzazione è possibile per gli altri veicoli Apollo a coordinate leggermente sfalsate rispetto a quelle riportate qui:

Apollo 11: Lon 23.435, Lat 0.672 (link)
Apollo 12: Lon -23.422, Lat -3.01 (link)
Apollo 14: Lon -17.476, Lat -3.646 (link)
Apollo 15: Lon 3.658, Lat 26.132 (link)
Apollo 16: Lon 15.500, Lat -8.977 (link)
Apollo 17: Lon 30.75, Lat 20.19 (link)

2011/06/25

Recuperata la polvere lunare rubata dell'Apollo 11

di Paolo Attivissimo

Nel 1969, il fotografo della NASA Terry Slezak fu incaricato di sviluppare la pellicola proveniente da una fotocamera utilizzata durante la missione Apollo 11. Nell'aprire uno dei caricatori di pellicola, il caricatore S, si trovò le mani coperte di polvere lunare. Il caricatore era infatti caduto sulla Luna e s'era impolverato, come documentato dall'Apollo Lunar Surface Journal, a 111:31:04 (Mag S Rescue).

Slezak divenne così il primo uomo ad entrare in diretto contatto con del materiale lunare. Poiché all'epoca si temeva che la Luna potesse ospitare agenti patogeni, anche Slezak fu messo in quarantena come gli astronauti dell'Apollo 11 (Nasa.gov).

Slezak si pulì le mani usando degli asciugamani e del nastro adesivo e poi conservò un pezzo di nastro, che in seguito attaccò a un poster (a sinistra in questa foto) che gli era stato donato, autografato dagli astronauti dell'Apollo 11.

Il poster, valutato intorno ai 35.000 dollari (CollectSpace), fu venduto all'asta in Germania nel 2001 e a giugno del 2011 un pezzetto del nastro (nel frattempo suddiviso in porzioni vendute separatamente ad acquirenti ignoti) stava per tornare all'asta a St. Louis, in Missouri, presso la Regency-Superior Auctions (foto qui accanto, tratta da Justice.gov).

Ma i funzionari federali statunitensi ne sono venuti a conoscenza e sono intervenuti gli investigatori della NASA: d'intesa con la casa d'aste, specializzata in oggetti riguardanti le missioni spaziali, il reperto lunare è stato tolto dall'asta. La proprietaria attuale aveva ereditato la polvere di Luna dal marito e l'ha restituita al governo statunitense, che ne era il legittimo proprietario.

Negli Stati Uniti non è illegale possedere campioni di roccia o polvere lunare proveniente dalle missioni Apollo, ma è illegale la sottrazione o ricettazione di qualunque oggetto di proprietà governativa, comprese quindi le rocce lunari Apollo (CollectSpace; Forbes). Infatti i campioni lunari Apollo che sono in circolazione vengono solo prestati a funzionari governativi e ricercatori, ma restano di proprietà del governo. Il materiale lunare raccolto da Slezak non gli era mai stato dato formalmente e quindi era ancora proprietà governativa. Esiste un vero e proprio mercato nero di polvere e rocce lunari provenienti dalle missioni Apollo e sottratte indebitamente al governo USA (Boingboing). Chi non volesse correre rischi può comunque acquistare pezzetti di Luna di origine meteorica, sui quali non c'è alcun vincolo governativo.

La polvere rubata è stata riportata ai laboratori del Johnson Space Center a Houston, in Texas. I test preliminari confermano che si tratta con tutta probabilità di materiale lunare.

Terry Slezak. Foto NASA S69-40054.
Fonti: BBC, Justice.gov, Time Magazine.

2011/06/14

“Luna?” in EPUB gratuito [UPD 2011/06/16]

Come promesso a suo tempo, il testo integrale del mio libro  “Luna? Sì, ci siamo andati!”, che smonta una per una le tesi di  cospirazione intorno agli sbarchi lunari e racconta aspetti poco noti ma intriganti di queste missioni spaziali, è da oggi disponibile anche in versione EPUB per lettori di e-book.

Il file EPUB è privo di lucchetti digitali ed è liberamente copiabile e distribuibile. Tutti i dettagli sono disponibili qui, insieme alle istruzioni per scaricare la versione PDF o acquistare l'edizione cartacea (o mandarmi una donazione, se quello che leggete vi piace e volete incentivarmi a scrivere ancora).

Siccome questo è il mio primo e-book interamente autoprodotto, vi chiedo un debug rigoroso e un test sui vostri lettori di e-book: indicate nei commenti qui sotto marca e modello e gli eventuali problemi riscontrati.

Preparerò la versione per Kindle dopo aver completato il debug della versione EPUB.

Se l'esperimento ha successo, scriverò altri libri digitali utilizzando le stesse tecniche e la stessa formula, dando anche l'opzione di acquistare l'e-book tramite i normali canali di vendita per chi non vuole tribolare con il download gratuito ma manuale.

Per i curiosi: ho esportato il file ODT del libro (che è il master, scritto con NeoOffice/OpenOffice.org), convertendolo in HTML, e poi l'ho dato in pasto a Sigil, editor di EPUB multipiattaforma. È stato comunque necessario un lavoro massiccio di ripulitura manuale del codice e di ristrutturazione del testo in Sigil, per cui ho colto l'occasione per aggiornare qua e là il libro e inserire versioni differenti delle fotografie che dovrebbero essere più fruibili su un lettore di e-book. Buona lettura e buon debug!


Aggiornamento (2011/06/16)


Con l'aiuto dei vostri consigli e delle vostre segnalazioni ho pubblicato una versione aggiornata del file EPUB, la 0.92.

2011/06/01

Stelle nelle foto spaziali (finalmente)

di Paolo Attivissimo

Credit: NASA.

Dalla Stazione Spaziale Internazionale è arrivata ieri questa magnifica fotografia dello Shuttle Endeavour attraccato alla Stazione, con un cielo riccamente stellato e le luci notturne delle città sorvolate dal complesso orbitante. L'originale ad alta risoluzione è disponibile qui.

Uno dei tormentoni del lunacomplottismo è la tesi che nelle fotografie scattate sulla Luna si dovrebbero vedere le stelle in cielo, e questa foto può sembrare una prova a supporto di questa tesi, ma occorre fare attenzione a un dettaglio importante: questa fotografia dello Shuttle mostra il cielo stellato perché è stata scattata regolando la fotocamera per tenere conto della poca luce notturna. I dati EXIF nell'immagine riportano una sensibilità di ben 25600 ISO, un diaframma regolato a f/2.8 e un tempo di posa di ben 3 secondi (per questo le luci delle città sono striate e mosse).

Le fotografie lunari, invece, furono scattate regolando la fotocamera per la luce diurna, quindi con tempi di posa, diaframmi e sensibilità molto inferiori (1/250, f/11, 160 ISO). Infatti le stelle mancano anche nelle fotografie scattate dalla Stazione Spaziale Internazionale, quando vengono fatte durante il sorvolo della faccia illuminata della Terra. Lo si nota per esempio nella foto qui sotto, tratta dalla medesima visita dello Shuttle Endeavour alla Stazione (l'originale ad alta risoluzione è qui):

Credit: NASA.
I dati EXIF di questa seconda immagine sono 1/320, f/10.5, 200 ISO. In altre parole, valori che raccolgono molta meno luce di quella in cui si vedono le stelle.

Le foto di oggi, insomma, confermano visivamente quanto già spiegato a suo tempo dagli esperti: nelle foto scattate di giorno sulla Luna, regolate per luce diurna, non ci sono le stelle perché non ci devono essere.