2011/09/14

La NASA annuncia il nuovo vettore pesante

di Paolo Attivissimo. Questo articolo vi arriva grazie alla donazione per il libro “Luna? Sì, ci siamo andati!" di manrico.cor* ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Anteprima grafica dell'aspetto dello
Space Launch System. Credit: NASA.
È terminata poco fa la conferenza stampa nella quale la NASA ha annunciato la selezione del progetto per lo Space Launch System, il nuovo vettore pesante concepito per portare gli astronauti oltre l'orbita terrestre, verso gli asteroidi e Marte.

Nel contempo le attività della Stazione Spaziale Internazionale sono state prolungate formalmente fino ad almeno il 2020.

L'SLS trasporterà gli astronauti nella capsula Orion MPCV (Multi-Purpose Crew Vehicle), che è già in costruzione.

Come si può notare nella grafica qui accanto, la somiglianza con i veicoli Apollo è notevole. La capsula Orion è conica come quella Apollo, ma è più grande e capiente, ed è dotata di un razzo d'emergenza molto simile al Launch Escape System dei veicoli Apollo. Il primo stadio dell'SLS avrà cinque motori, come l'S-IC del Saturn V, ma userà idrogeno e ossigeno liquidi come propellente sia per il primo stadio sia per il secondo (a differenza del Saturn V, che usava kerosene e ossigeno liquido nel primo stadio) e avrà anche dei booster laterali che almeno inizialmente saranno a propellente solido. I motori centrali del primo stadio saranno degli RS-25 molto simili a quelli dell'Orbiter dello Shuttle.

Il motore J2X del secondo stadio dell'SLS sarà una derivazione del motore J-2 del terzo stadio del Saturn V. La capacità di carico iniziale sarà di 70 tonnellate e passerà a 130 man mano che verrà affinato il progetto. A titolo di paragone, il Saturn V era in grado di portare 118 tonnellate in orbita bassa e lo Shuttle ne poteva portare 24. Durante la seconda conferenza stampa, quella tecnica, la NASA ha indicato che l'SLS avrà una spinta dal 10 al 20% maggiore di quella del Saturn V e nella versione iniziale sarà leggermente più basso del Saturn V; la versione da 130 tonnellate di carico sarà circa 12 metri più alta. Il primo volo di sviluppo dello Space Launch System è previsto per la fine del 2017.

Dal punto di vista delle tesi di complotto intorno alle missioni lunari Apollo, l'annuncio di oggi pone un problema fondamentale: secondo alcuni lunacomplottisti i viaggi lunari sarebbero impossibili anche oggi a causa delle radiazioni, ma ora la NASA ha dichiarato concretamente che intende portare degli astronauti nello spazio profondo al di fuori dell'orbita terrestre. Quando questo avverrà, sotto gli occhi del mondo che potrà verificare telescopicamente l'evento, verrà quindi a cadere uno dei pilastri del cospirazionismo lunare.

Fonti: SpaceflightNow; NASA.


2011/09/15


Alcuni dati sull'SLS: la versione iniziale avrà due booster a propellente solido derivati da quelli dello Shuttle e con cinque segmenti, agganciati a un primo stadio avente un diametro di 8,38 metri (27,5 piedi, lo stesso del serbatoio dello Shuttle) spinto da tre motori RS-25D/E provenienti dal programma Shuttle, per una spinta totale al decollo di 3742 tonnellate (8,25 milioni di libbre). La versione con cinque motori Shuttle avrà una spinta al decollo di circa 4000 tonnellate (9 milioni di libbre). Sarà quindi più potente del Saturn V.

Il costo stimato è di 3 miliardi di dollari l'anno, paragonabile a quello che spendeva la NASA per la gestione degli Shuttle, fino al 2017. Il totale di 18 miliardi di dollari è ripartito in 10 milardi per la progettazione vera e propria dell'SLS, 6 miliardi per la capsula Orion e 2 miliardi per le modifiche e gli aggiornamenti delle infrastrutture di lancio al Kennedy Space Center.

Le missioni previste sono verso asteroidi vicini (2020), orbita e atterraggio su Marte (2030 circa), riparazione di satelliti in orbita geostazionaria (a 36.000 km dalla Terra) o anche nei punti di Lagrange a 1,6 milioni di chilometri dalla Terra.

La NASA ha pubblicato un'animazione in alta definizione di un lancio dell'SLS (oltre 600 megabyte).

Fonti: SpaceflightNow, SpaceflightNow.

2011/09/02

Le nuove foto dei siti Apollo verranno pubblicate il 6 settembre

di Paolo Attivissimo. Questo articolo vi arriva grazie alla donazione per il libro “Luna? Sì, ci siamo andati!" di m.longo.

La NASA ha diramato ieri sera un comunicato stampa nel quale ha annunciato per martedì 6 settembre a mezzogiorno (EDT, le 18 ora italiana) una teleconferenza per presentare nuove immagini di tre dei siti degli allunaggi delle missioni Apollo, riprese alla fine di agosto dalla sonda automatica Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), come segnalato in questo articolo.

Le informazioni e le immagini di supporto per la teleconferenza verranno presentate presso http://www.nasa.gov/lro e l'audio sarà disponibile presso http://www.nasa.gov/newsaudio.

Ho contattato John Keller, del Goddard Space Flight Center, che mi ha spiegato che la variazione dell'orbita della sonda non serve soltanto a consentire queste immagini ravvicinate, ma consente anche di effettuare rilevamenti scientifici a bassa quota, come per esempio la variazione dei raggi cosmici in base alla quota tramite lo strumento CRaTER.