2013/07/28

Buzz Aldrin intervistato da David Frost

di Paolo Attivissimo


Pochi giorni fa è andata in onda un'ampia intervista di David Frost, storico giornalista britannico che ora lavora presso Al Jazeera, con Buzz Aldrin. L'intervista è ricca di chicche e dettagli della storia personale di Aldrin.

Si parla dell'origine del nomignolo Buzz (poi diventato suo nome legale), della sua esperienza di pilota nella guerra di Corea e della missione Gemini XII. Naturalmente Frost chiede ad Aldrin della sua memorabile avventura sulla Luna: Buzz racconta che il Saturn V al decollo faceva sette pollici per gallone (a 15:00) e che oggi non rifarebbe la comunione che fece allora in segreto sulla Luna.

C'è spazio anche per parlare della sua personale desolazione dopo la missione che lo aveva fatto diventare una celebrità planetaria ma gli aveva fruttato soltanto 33 dollari: a tanto ammontava il rimborso governativo per il viaggio sulla Luna. Attanagliato dalla depressione e dall'alcolismo, ha finito per fare il venditore di auto a Beverly Hills.

Ma Aldrin ha anche una visione per il futuro: inutile tornare sulla Luna, almeno per l'America, anche perché, dice, basta che i cinesi riescano a mettere una sola persona sulla Luna e avranno eguagliato il successo statunitense che domina tuttora l'esplorazione spaziale; anzi, dato che l'America non è più capace di andare sulla Luna, la Cina l'avrà superata. L'esplorazione spaziale deve prefiggersi invece nuove mete: Marte, in particolare, con l'imperativo di crearvi una colonia permanente come garanzia di sopravvivenza della specie umana in caso di cataclisma cosmico (impatto di grandi asteroidi sulla Terra).

I momenti interessanti sono moltissimi, ed è un raro piacere vedere un'intervista nella quale l'intervistatore non fa protagonismi e non interrompe, ma lascia parlare il proprio ospite. Segnalo soltanto ancora una chicca: il racconto, intorno a 22 minuti, della genesi della celeberrima frase di Neil Armstrong “Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l'umanità”: non fu preparata a tavolino, ma fu una scelta che Armstrong fece soltanto dopo l'allunaggio, durante le ore di preparazione per l'uscita sulla superficie.

“We, we didn’t know whether he’d prepared that ahead of time.    As a matter of fact, Mike said, ‘What are you gonna say when you get down… when we get down to the surface?’  He [Armstrong] said, “Well, let’s get there first, and I, and I’ll think of…”  Of course, we had a good bit o’ time getting ready. Several hours.”

Ulteriori dettagli sono in questo articolo di Aljazeera.

Lo chiamavano “Buzzer” (3:30)
Il giovane pilota Aldrin intervistato per un cinegiornale (1953, 6:10)
Diretta planetaria per Neil e Buzz (24:00).

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