Quanto segue è il testo integrale di un articolo pubblicato da Panorama il 30 luglio 1970. Va ricordato che all’epoca il termine “negro” non aveva la connotazione dispregiativa e razzista che ha oggi.
L’uomo sulla Luna? Solo una montatura
La notte del 20 luglio di un anno fa un miliardo di uomini guadava alla TV l’astronauta Neil Armstrong posare per primo il suo piede corazzato sul suolo lunare. Ma oggi negli USA c’è un numero incredibile di persone, stando a un’inchiesta condotta dai giornali del gruppo Knight, che non crede a ciò che ha visto in TV.
“Si trattava di un falso”, hanno detto con scetticismo molti dei 1.721 americani intervistati, in tutti gli Stati dell’unione, ai cronisti di Knight. A essere particolarmente dubbiosi sono soprattutto i poveri, i vecchi e i negri. Una anziana signora di Filadelfia ha dichiarato che l’atterraggio sulla Luna, secondo lei, era stato ripreso nel deserto dell’Arizona, dove di solito vengono girati i film di fantascienza. A Miami, un muratore negro disoccupato è stato ancora più esplicito: “Ho visto alla tv il piede dell’uomo posarsi sulla Luna, ma non credo a nulla. Nessuno è ancora stato lassù”.
Per distrarli. Il maggiore scetticismo è stato però registrato nel ghetto negro di Washington, uno dei più miseri fra quelli delle città del nord, dove più della metà degli intervistati si è rifiutata di credere alla passeggiata lunare di Armstrong. “Si tratta di una montatura, costruita dal governo per distrarci dai nostri problemi”, ha detto un predicatore negro. “Vogliono nascondere la povertà con le passeggiate lunari.”