2023/08/12

La storica telefonata presidenziale di Scott Carpenter non andò benissimo. Eccola

di Paolo Attivissimo. Questo articolo vi arriva grazie alle donazioni per il libro “Luna? Sì, ci siamo andati!".

Sto lavorando alla traduzione di Carrying the Fire, l’autobiografia dell’astronauta Mike Collins, e a un certo punto Collins fa un accenno molto breve al fatto che il collega Scott Carpenter, veterano del programma Mercury, è “sott’acqua”.

Incuriosito da quest’indicazione così criptica, sono andato a cercare un po’ di informazioni e ho scoperto che Carpenter, dopo il suo volo, andò a fare il sub in Marina per il progetto SEALAB di basi sottomarine. Nel corso delle sperimentazioni passò in totale ben 28 giorni a 60 metri, stabilendo un nuovo record mondiale.

Il presidente Johnson volle telefonargli per congratularsi. Non andò bene, perché l'atmosfera era... beh, ascoltate e capirete.

Carpenter stava chiamando da una camera di decompressione e durante la permanenza a bordo della stazione (la SEALAB II) respirava un’atmosfera composta da ossigeno ed elio.

3 commenti:

Paolo Attivissimo ha detto...

Per errore ho cancellato un commento di PaoloP. Lo ripubblico qui scusandomi:

La fisica che ci spiega il funzionamento delle corde vocali e di tutti gli strumenti a fiato ci racconta che è la densità del gas a determinare la tonalità della voce emessa.
Ovvero avendo l'elio una densità molto bassa (174 grammi/m3) rispetto all'aria (1290 grammi/m3) si avrà un voce alla paperino; se invece usassimo un gas pesante come l'esafluoruro di zolfo (SF6) che ha un peso specifico di 6160 grammi/m3, la tonalità sarebbe molto più bassa.

mc57 ha detto...

Boh, sembra che sia sparito anche il mio:

Nella conversazione (per quello che sono riuscito a capire) e nel post a corredo del video su Youtube si dà piu volte all'elio la colpa di quella voce "strana"; non discuto sul fatto che anche la tipologia del gas respirato contribuisca a distorcere la voce in quel modo, ma ho sempre saputo che la distorsione derivasse principalmente dal fatto che le corde vocali vibrano in modo diverso, e quindi distorcono la voce, in funzione della pressione a cui sono sottoposte, a prescindere dal gas che viene respirato (nell'atmosfera composto principalmente circa dal 78% di azoto e dal 21% di ossigeno)
A riprova di questo posso garantire che respirando semplicemente aria compressa in una camera iperbarica si ottiene questo "effetto Paperino" anche solo alla pressione equivalente a una trentina di metri: l'ho provato personalmente nel centro iperbarico di Zingonia negli anni '80 nel corso di uno stage teorico pratico finalizzato a fornire al gruppo di subacquei di cui facevo parte qualche chiarimento sullo sviluppo e la cura delle malattie da decompressione.

mc57 ha detto...

La densità dell'aria compressa a 4 atmosfere assolute (pari a 30 metri di profondità in acqua) dovrebbe essere di 1290*4 g/m3, quindi circa 5160 g/m3, quindi secondo quanto affermato da PaoloP dovrebbe causare una tonalità della voce più bassa e non più acuta rispetto alla pressione di 1 ATA a cui respiriamo (e parliamo) in condizioni normali.
Questo contrasta con la mia esperienza personale e con quanto a suo tempo affermato dai medici specializzati in medicina iperbarica che partecipavano al seminario di cui sopra, anche se mi sembra improprio parlare solo di tonalità della voce in funzione della pressione del gas respirato; nel caso specifico infatti si ha una vera e propria distorsione della voce che rende più difficile valutarne la tonalità, anche se almeno apparentemente può sembrare più acuta.
Probabilmente c'entra anche qualche aspetto della fisiologia delle corde vocali.
PaoloP mi può fornire una spiegazione?