2009/02/09

Una rivista di fotografia italiana ha scritto che le foto lunari sono false! (UPD 20100210)

di Paolo Attivissimo. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Sulla quarta di copertina di Non siamo mai andati sulla Luna, l'edizione italiana del famoso (o famigerato) libro lunacomplottista di Bill Kaysing, compare questa sorprendente citazione che fa riferimento alla rivista italiana "Fotografare":

fotografare, n.8/'89: "Le famose foto degli americani sulla Luna (finalmente si può raccontare) sono state fatte sulla Terra, di notte, con una illuminazione artificiale. Questo si vede chiaramente osservando le foto, ma la gente ha creduto in massa alle spiegazioni che hanno diffuso"

Una rivista di fotografia che conferma le teorie lunacomplottiste parrebbe una prova incontrovertibile. E in effetti grazie a due lettori, Massimo e Giuliano, che mi hanno inviato le scansioni della rivista Fotografare, è possibile confermare che la rivista effettivamente pubblicò nell'agosto del 1989 quanto citato da Non siamo mai andati sulla Luna. Qui sotto vedete la pagina complessiva e poi la porzione della pagina che contiene l'accusa di falsificazione e altre asserzioni procomplotto.





L'articolo, intitolato Semantica: l'effetto dida, inizia a pagina 86 e secondo i lettori che ne hanno una copia completa è firmato da Cesco Ciapanna, editore della rivista Fotografare, che è noto ai suoi lettori storici per i suoi articoli decisamente eccentrici, che spaziavano dalla numerologia satanista agli avvistamenti di UFO. Il numero 92 nell'angolo superiore sinistro della pagina della rivista mostrata qui sopra, in particolare, sarebbe a suo dire la chiave numerologica di moltissimi eventi storici.

Ciapanna è anche sostenitore della teoria dell'AIDS come malattia inventata e inesistente e cultore dell'onomanzia, l'arte divinatoria che si fonda sull'interpretazione del nome, in relazione alla sua origine o alle lettere che lo compongono. Alcuni interessanti esempi della sua vastissima produzione in questo settore, ben poco attinente alla fotografia ma ciononostante pubblicata assiduamente nella rivista Fotografare, sono raccontati presso Thalideide e lamentati dai lettori nel forum della rivista stessa.

Come ulteriore esempio, la stessa pagina di Fotografare citata da Non siamo mai andati sulla Luna contiene anche quest'asserzione surreale: "...un virus non è un'entità fisica, ma è solo un'alterazione del programma genetico, e non è assolutamente fotografabile".

In seguito alla pubblicazione della prima versione dell'articolo che state leggendo, Massimo Polidoro, del CICAP, ha ripubblicato sul proprio sito un articolo di Luca Rodaro, tratto dal Bollettino del CICAP di agosto 1992, che ben riassume la visione bizzarra di Cesco Ciapanna. Secondo lui, per esempio, Isaac Asimov, Leonardo, Dante e Petrarca non sarebbero mai esistiti e naturalmente gli ebrei farebbero parte del grande complotto incentrato sul numero 92. Accuse talmente esasperanti da indurre il rabbino Toaff a consigliare il boicottaggio della rivista ai suoi correligionari.

Visto l'approccio scientificamente disinvolto dell'autore, la sua affermazione a sostegno della falsificazione delle immagini degli sbarchi lunari va dunque presa con una certa cautela. Il contesto è insomma ben diverso, in quanto ad autorevolezza, da quello che parrebbe leggendo semplicemente la quarta di copertina di Non siamo mai andati sulla Luna.

Ma esaminiamo le altre affermazioni, di natura strettamente fotografica, che compaiono nell'articolo pubblicato da Fotografare.


L'orizzonte troppo buio


Dice l'articolo: "Nella foto 1 [mostrata qui accanto] si vede che la sorgente di luce sta alla destra di chi guarda, in alto, dietro all'astronauta, appena fuori dal campo riflesso dalla visiera. La luce è molto potente, ma non arriva all'orizzonte, e infatti lo sfondo, sia quello dietro l'astronauta, sia quello dietro al fotografo (che si riflette nella visiera dell'astronauta) è buio. Del sole neppure l'ombra."

La teoria dell'orizzonte troppo buio ricorre spesso nella letteratura lunacomplottista. L'obiezione di buon senso è che gli autori di una messinscena del genere per conto del governo USA non sarebbero certo stati né tanto a corto di soldi da non avere abbastanza riflettori né tanto incompetenti da dimenticarsi di illuminare correttamente lo sfondo: sarebbe stato un errore da veri dilettanti di fotografia.

Oltretutto molte altre foto della missione Apollo 11, dalla quale è tratta l'immagine in discussione, non mostrano quest'orizzonte buio. Lo si nota, per esempio, nelle panoramiche a 360° scattate dagli astronauti mediante serie di foto prese girando su se stessi, che oggi sono fruibili anche nelle versioni digitali realizzate da Moonpans.com. Potete trovare qui la panoramica di Apollo 11, per chi ha Quicktime VR, mentre qui sotto trovate la versione non Quicktime, cliccabile per ingrandirla.

Panoramica di 360° della missione Apollo 11 realizzata da Moonpans.com. L'immagine copre tutto l'orizzonte: i suoi bordi laterali vanno uniti a formare un cilindro.

Esaminiamo ora una scansione di alta qualità della foto presentata da Fotografare, che è la AS11-40-5903 (disponibile in alta risoluzione qui su Hq.nasa.gov) e mostra l'astronauta Aldrin, fotografato da Neil Armstrong vicino a una delle zampe del modulo lunare:



Si nota subito che il contrasto di questa scansione è molto meno marcato di quello della versione pubblicata dalla rivista. La differenza di luminosità fra la zona in cui si trova l'astronauta e l'orizzonte rimane comunque evidente. Ma si nota un altro fatto interessante: anche il terreno in primissimo piano, davanti all'astronauta, è scuro quanto quello situato verso l'orizzonte. L'area chiara sembra essere una banda grosso modo centrale, che si estende inclinata da sinistra a destra.

L'ipotetica fonte di luce artificiale "potente" e situata "appena fuori dal campo riflesso dalla visiera" dovrebbe quindi essere circoscritta con molta precisione all'area appena intorno all'astronauta. Ma allora non si spiegherebbe come mai l'ombra di Aldrin appena davanti ai suoi piedi, nella zona "schiarita" del terreno, non sia sbiadita da questa fonte di luce artificiale ma rimanga netta e nera. E non si spiegherebbe il fatto che quest'ipotetica seconda fonte di luce non produce una seconda ombra dell'astronauta.

Se la differenza di luminosità del terreno non è spiegabile con un'illuminazione differente o con una fonte di luce supplementare mirata, possiamo considerare un'altra spiegazione: il terreno stesso aveva zone con luminosità differenti. E in effetti c'è un'ottima ragione perché le cose stiano così, ma per capirla occorre mettere insieme vari elementi del rompicapo.

Dalla direzione delle ombre e dalla posizione della zampa del modulo lunare (LM), che si vede parzialmente a destra in primo piano, si deduce che Aldrin si trova in fianco al LM e che la zampa inquadrata è quella destra (rispetto ai finestrini del veicolo). Questo è confermato dalla fotografia immediatamente precedente, ossia la AS11-40-5902, dove si nota la stessa banda chiara che attraversa orizzontalmente la porzione centrale dell'immagine:



Anche altre foto prese dalla stessa posizione e che inquadrano più a sinistra, come la AS11-40-5885 e AS-11-40-5886, mostrano lo stesso fenomeno.

Sappiamo inoltre che la manovra di allunaggio di Neil Armstrong prevedeva di tenersi il sole alle spalle, in modo da avere l'ombra del LM come riferimento altimetrico. Qui sotto è mostrata una mappa della traiettoria (cliccabile per ingrandirla e tratta dall'Apollo Lunar Surface Journal). Il sole è a destra.



Di conseguenza, nelle fotografie AS11-40-5902 e 5903 la direzione di arrivo del LM è diagonale da destra.

Infine, leggendo con attenzione le trascrizioni dei dialoghi dell'allunaggio si nota che Aldrin descrive gli ultimi secondi di volo parlando di scivolamento verso destra (102:45:25 Aldrin: "4 forward. 4 forward. Drifting to the right a little. 20 feet, down a half"), che Armstrong corresse eccessivamente facendo scivolare il LM verso sinistra. Questi spostamenti sono osservabili chiaramente nella ripresa su pellicola 16 mm dell'allunaggio, che nello spezzone qui sotto è mostrata ruotata in modo da raddrizzarla.



Mettendo insieme tutti questi elementi, possiamo determinare che Aldrin nelle foto in questione si trova proprio nella fascia del suolo lunare spazzata dal getto del motore del modulo lunare durante queste ultime manovre di correzione. Il getto asportò parte dello strato di polvere superficiale fine, alterando la riflettività del terreno. Per questo il terreno intorno ad Aldrin è più chiaro: è diverso dal terreno più distante.

L'effetto alterante del getto del LM è documentato per esempio dalle immagini della sonda giapponese Kaguya per l'Apollo 15, come descritto in questo articolo.

Senza la conoscenza di tutti questi aspetti peculiari delle condizioni in cui fu fatta quella fotografia, è abbastanza comprensibile che anche un fotografo esperto non sia in grado di spiegare correttamente il chiarore intorno ad Aldrin e quindi ricorra alla spiegazione che gli è più familiare in un contesto normale: l'uso di una fonte di luce artificiale.


Lo sfondo troppo buio riflesso nella visiera


Secondo Fotografare, anche "lo sfondo... dietro al fotografo (che si riflette nella visiera dell'astronauta) è buio". Ma è sufficiente esaminare la versione ad alta risoluzione della fotografia per scoprire che questo semplicemente non è vero.

Dettaglio della foto AS11-40-5903.

La seconda foto definita "falsa" da Fotografare è indagata in un articolo separato.


Le obiezioni dei lunacomplottisti


Dopo la pubblicazione di questo articolo, su Luogocomune.net (sito sostenitore di varie teorie di cospirazione, comprese quelle lunari), è comparso un articolo che asserisce l'esistenza di una contraddizione tra l'effetto schiarente descritto sopra e documentato dalle immagini Apollo e Kaguya e quanto dichiarato dalla NASA nella documentazione delle proprie sonde lunari automatiche Surveyor, che sbarcarono sulla Luna prima delle missioni Apollo.

Quest'asserzione sarà oggetto di un articolo separato, dato che offre lo spunto per descrivere alcune caratteristiche poco note e molto insolite del suolo lunare.

22 commenti:

Unknown ha detto...

certe cose, pubblicate da una rivista di fotografia, non sono sviste da attribuire all'ignoranza ma falsità pubblicate nella peggiore malafede!

Claudio Casonato ha detto...

Parlando di lunacomplotti..... hai visto la puntata di Mithbusters dedicata al tema?
Purtroppo ne ho visto solo una parte, dove cercavano di riprodurre le foto lunari.
Il risultato è che il mito è sfatato...

Paolo Attivissimo ha detto...

Claudio,

vista, vista! Avevo già visto l'originale, ma non ho ancora avuto tempo di parlarne in dettaglio. Fantastica.

Zanna ha detto...

fantastico Fotografare.. smisi di comprarlo (dopo pochi numeri) proprio a causa degli articoli di Ciapanna

Giuliano47 ha detto...

Io invece lo compravo proprio a causa degli articoli di Ciapanna: mi divertivano un mondo. Meglio della miglior raccolta di barzellette.

Roberto Baldassari ha detto...

Per la diversa illuminazione del terreno, tenere anche presente, che la luce, guardando la lunghezza delle ombre, è molto radente, e considerando che la superficie della luna ha una curvatura maggiore di quella della terra. E' assolutamente normale che esista tale sfumatura.
Vorrei avere io una situazione simile sulla terra, per fare delle foto così belle!

Arming ha detto...

Gli argomenti dei complottisti mi sono sempre sembrate grossolane panzane.
Detto questo: perche sulle gambe del LEM, sopra quel materiale lucido color oro, non si vede nemmeno un granello di sabbia ?
Eppure durante l'allunaggio deve essersi alzata parecchia polvere.

Paolo Attivissimo ha detto...

Arming,

se osservi il filmato dell'allunaggio, noterai che la polvere viene spazzata via e ricade lontano, senza formare volute perché non c'è atmosfera.

Il fenomeno fu descritto da Armstrong come una delle cose più strane (per quanto attese) che vide nella missione.

Per cui è poco probabile che vi sia polvere sulle zampe del LM, anche se l'attività degli astronauti può avervela portata in seguito.

bastian contrario ha detto...

per quale motivo gli statunitensi avrebbero messo in piedi tutta questa sceneggiata? qualcuno, se non ricordo male, disse "per poter fare i loro comodi in vietnam".
cosa che in realtà fecero comunque, e mal gliene incolse, alla fin fine…
e poi, ci sono stati, in ogni epoca dal '69 in poi, anche i sovietici/russi a denunciare tutto questo complotto? no? perché?
se ce ne siamo accorti noi che era una finta, perché i soviet hanno taciuto per decenni? per fare i loro comodi in afghanistan, forse? (tanto per pareggiare il vietnam…) strano che bush non abbia pensato a fingere di mandare qualcuno sulla luna contemporaneamente ai militari in iraq…

Michele ha detto...

Ciao Paolo, ho trovato questo spezzone video interessante dal sito NASA, dovrebbe essere la missione Apollo 17.

Si vede il volto di un astronauta.

Io avevo sentito dire che i raggi del sole, sulla luna, avrebbero creato gravi ustioni alla pelle...

Hai qualche link da suggerirmi per approfondire la faccenda?

Il link è questo:
http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/alsj/a17/a17v_1650053.mov

Saluti

Paolo Attivissimo ha detto...

Michele,

hai mai provato ad abbronzarti attraverso i finestrini chiusi dell'automobile?

Non ci riesci, e per gli stessi motivi per cui gli astronauti non si ustionavano: perché a) alla Nasa, non essendo citrulli, ci avevano pensato; b) il vetro può essere trattato in modo da lasciar passare la luce ma non i raggi ultravioletti, proprio come quelli della tua auto.

ThePaul ha detto...

Forse arrivo troppo tardi... ma come colonna sonora della tua presentazione potresti mettere la canzone "Non e' possibile" presente qui: http://www.myspace.com/ilgenio
:-D
Paul

M. "SpAt" C. ha detto...

Incredibile come si riuniscano sempre tutti sotto la stessa bandiera... ho "googlato" Cesco Ciapanna per ridere ancora un po', e ovviamente dov'è che viene citato quale depositario del sapere assoluto? Su http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=569&forum=7

Rotfl
Grande Paolo, sempre un piacere leggerti

Anonimo ha detto...

per scegliere i vetri di casa puoi aggiungere una miriade di trattamenti superficiali, per modificarne le proprietà. lo fanno tramite depositi metallici sulla superficie

così filtri gli infrarossi, in entrata, in uscita, abbatti gli UV (come qualsiasi occhiale da montagna peraltro...), e altre proprietà

ovvio modifichi anche il costo :D ma chiaramente in una tuta spaziale... beh poco cambia

se ci fai caso alcuni parabrezza auto sono atermici, pur essendo comunque trasparenti.

Thomas Morton ha detto...

"...un virus non è un'entità fisica, ma è solo un'alterazione del programma genetico, e non è assolutamente fotografabile".

Questa è una delle più grosse che abbia mai sentito. Bisognerebbe compilare un'antologia.

Giovanni Fantino ha detto...

Avevo letto, alcuni anni fa, il libro "Non siamo mai andati sulla luna"; poi l'ho perso, peccato perchè oggi, alla luce di questo blog, lo avrei riletto volentieri.
Inutile dirvi che dopo la lettura ero praticamente certo che l'allunaggio non fosse mai avvenuto. Ho rafforzato le mie convinzioni successivamente, guardando Capricorn One. Il set sembrava credibile per una messa in scena. Che dire? L'appetito vien mangiando: in un video (fonte NASA)si nota un cavo che pare sostenere un imbranato astronauta che tenta goffamente di rialzarsi.... i dubbi, anche se pochi, restano. E chi avrebbe filmato il decollo del LM? Sembra proprio un modellino sparato con la molla...
Però, fra tutte le cose singolari che spara Cesco Ciapanna c'è una verità: l'eccessiva fiducia con cui leggiamo una didascalia a corollario di una foto; questa è la base da cui nascono innumerevoli bufale.

Per Paolo : il link http://lunacomplotti.blogspot.com/2009/02/il-controluce-impossibile.html
porta ad una pagina rimossa?

Paolo Attivissimo ha detto...

Docmaster,

Avevo letto, alcuni anni fa, il libro "Non siamo mai andati sulla luna"; poi l'ho perso, peccato perchè oggi, alla luce di questo blog, lo avrei riletto volentieri

Io ce l'ho, me l'ha procurato un amico. Ne pubblicherò degli spezzoni nei prossimi mesi.


Ho rafforzato le mie convinzioni successivamente, guardando Capricorn One

Cioè hai capito la realtà... guardando un film di fantasia?


Il set sembrava credibile per una messa in scena

Solo a un dilettante che, senza offesa, non sa nulla di astronautica.

Tanto per dirne una, un LM su Marte è un'assurdità titanica, dato che su Marte c'è atmosfera e quindi i veicoli di atterraggio devono essere aerodinamici. Per non parlare della gravità, 1/4 rispetto a 1/6 della Luna, per cui propellenti e motori sarebbero tragicamente sottopotenziati.

E poi basta guardare le scene in assenza di peso: si vedono i trucchi lontano un miglio, in Capricorn One. Nei filmati lunari no.


in un video (fonte NASA)si nota un cavo che pare sostenere un imbranato astronauta che tenta goffamente di rialzarsi

Ma quale cavo! Sulla Luna un astronauta pesa 30 kg tuta compresa, che fatica vuoi che faccia a rialzarsi?


E chi avrebbe filmato il decollo del LM? Sembra proprio un modellino sparato con la molla...

Ma provare a documentarsi prima di fare domande è passato di moda? La telecamera era pilotata da Terra. Ci sono pagine su pagine di documentazione sui calcoli necessari per dare il segnale con il giusto anticipo in modo da tenere conto del ritardo di trasmissione Terra-Luna.


Il link era sbagliato, l'ho corretto.

Giovanni Fantino ha detto...

Credevo fosse evidente che stavo citando "La storia siamo noi, il lato oscuro della Luna"
E' chiaro che sono un dilettante, dal momento che mi diletto nel leggere questo ed altri contributi.
E' altrettanto chiaro che non capisco nulla di astronauti nè di mille altre cose.
Informarsi prima di chiedere è più che sensato, ma allora gira questa sottolineatura a chi, in quel servizio, ha detto che la sola tuta dell'astronauta pesa 80 Kg.E che si vedeva il bagliore di un cavo.
Se stavi dando implicitamente dell'idiota a chi ha montato quel filmato mi dico d'accordo, ma per cortesia non annoverare anche me fra i cretini perchè non è farina del mio sacco.

Cordialmente

Paolo Attivissimo ha detto...

Docmaster,

se non lo scrivi, ovviamente non è chiaro che stai citando qualcosa, men che meno è chiaro cosa e in che senso lo stai citando.


in quel servizio, ha detto che la sola tuta dell'astronauta pesa 80 Kg.E che si vedeva il bagliore di un cavo.

Quel "documentario" è già stato discusso su Disinformatico.info e contiene una collezione interminabile di errori dilettanteschi. Questo m'era sfuggito, grazie.


Se stavi dando implicitamente dell'idiota a chi ha montato quel filmato mi dico d'accordo, ma per cortesia non annoverare anche me fra i cretini perchè non è farina del mio sacco.

Ok, allora la prossima volta dillo, così evitiamo equivoci.

Anonimo ha detto...

ah ma se la tuta pesava 80 kg, in pratica quel "cassone" a zaino sulla schiena quasi pesa più di te

certo che se ti sbilanci in avanti hai un effetto tartaruga come dicevo con il basto della legna. ridicolissimo da vedere

il vantaggio è che avendo 1/6 di gravità non fai tanta fatica fisica, ma sei comunque sbilanciato di brutto!

Daniele N. ha detto...

Ho letto l'articolo e senza pensarci troppo mi è venuta un'idea.. Può essere che la maggiore illuminazione al centro della foto sia almeno in parte dovuta al filtro di polarizzazione della fotocamera?
Mi è venuto in mente leggendo che le fotcamere ne erano equipaggiate in questa immagine http://1.bp.blogspot.com/_ebKDfm0h1oI/SZKLx1ddBmI/AAAAAAAAGEE/GYULnSfGVTg/s400/ldc-from-hasselblad.com.png

Paolo Attivissimo ha detto...

Daniele,

mi sembra improbabile che un filtro polarizzatore produca un effetto così a bande.

E' vero che la superficie lunare ha delle caratteristiche di riflessione e polarizzazione molto particolari (ne dovrò parlare in un articolo apposito), ma anche tenendone conto non vedo come un polarizzatore potrebbe aver prodotto un effetto simile, a meno che quella banda di suolo avesse una polarizzazione specifica, diversa da quella del suolo circostante.