di Paolo Attivissimo
Capita spesso di sentir argomentare dai lunacomplottisti che le fotografie degli sbarchi sulla Luna sarebbero dei falsi perché mostrano situazioni fotograficamente impossibili in quelle condizioni. Capita meno spesso di sentire questo genere di affermazioni in una rivista di fotografia, ma è quello che è avvenuto nel numero di agosto 1989 della rivista italiana Fotografare.
In un articolo precedente ho documentato il contesto particolare nel quale la rivista ha fatto quelle affermazioni (un articolo scritto dall'editore, che è noto per le sue derive numerologiche ed esoteriche) e gli errori commessi dalla rivista nel commentare una delle due foto lunari che l'articolo presenta. Ora tocca alla seconda fotografia, che introduce uno dei tormentoni del lunacomplottismo: l'asserita impossibilità delle foto scattate in controluce sulla Luna.
L'articolo di Fotografare presenta infatti quest'asserzione: "La foto 2 [mostrata qui accanto] è un controluce ma il controluce sulla Luna è impossibile perché non c'è atmosfera che rifletta la luce. Tre ombre sulla ruota del Lunamobile indicano due sorgenti di luce artificiale. La collina sullo sfondo è tagliata con le forbici, e anche qui non c'è traccia di sole. E nelle riprese video? Peggio: nessuna traccia del fatto che sulla Luna la gravità è un sesto di quella terrestre".
La prima asserzione ("il controluce sulla Luna è impossibile perché non c'è atmosfera che rifletta la luce") denota una sorprendente ignoranza dei principi di base dell'ottica e della fotografia: innanzi tutto, l'atmosfera non "riflette" la luce, semmai la diffonde.
Ma la diffusione della luce prodotta dall'atmosfera sulla Terra non è la fonte principale della luce che rischiara le ombre: è la riflessione proveniente dagli oggetti circostanti.
Questo fenomeno è indipendente dalla presenza di un'atmosfera e quindi si verifica anche sulla Luna, dove la fonte della riflessione che rischiara le ombre è il terreno illuminato dal sole.
Le "tre ombre" che sarebbero presenti sulla ruota non sono rilevabili nella foto pubblicata da Fotografare, che proviene dalla missione Apollo 15 ed è specificamente l'immagine in bianco e nero catalogata come AS15-85-11514, che ritrae David Scott alla Station 6 e fa parte di una serie panoramica:
Delle "tre ombre" citate dall'articolo non c'è traccia neppure ingrandendo la porzione d'immagine in alta risoluzione che mostra il "Lunamobile" (termine errato, tratto forse di peso dalla serie TV UFO, per indicare la jeep elettrica Lunar Rover):
Per quanto riguarda la collina "tagliata con le forbici", l'autore dell'asserzione evidentemente non ha considerato che in assenza d'atmosfera che sfuma i dettagli, anche gli oggetti molto lontani hanno contorni estremamente netti.
L'asserita mancanza del sole è dovuta al fatto che il sole è fuori dall'inquadratura, e la sua presenza è indicata dal riflesso interno dell'obiettivo che si nota vicino al bordo superiore dell'immagine. Nella versione originale completa dell'immagine, inoltre, si nota la presenza di un secondo riflesso interno sopra quello mostrato nella versione tagliata di Fotografare. Basta tracciare le linee di prospettiva che passano per i centri di questi riflessi e per le ombre degli oggetti per ricostruire l'esatta posizione del sole fuori dall'inquadratura.
Infine, per l'asserita "nessuna traccia del fatto che sulla Luna la gravità è un sesto di quella terrestre" nelle riprese video, è sufficiente esaminare l'andatura degli astronauti o la lentezza con la quale il Rover ricade a terra dopo un sobbalzo per rendersi conto che l'asserzione è fasulla.
2009/02/09
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3 commenti:
Più leggo articoli come questo, più mi chiedo che senso ha continuare a negare un fatto assodato. A cosa serve negare che l'uomo sia andato sulla Luna? A chi serve?
Se si arriva a una tale convinzione, nonostante ogni volta che qualcuno sollevi un'obiezione basti veramente poco per sbriciolarla, deve trattarsi di una specie di fede che va al di là della mia comprensione.
E che cavolo, anch'io a volte penso: questa cosa non può essere vera, o non capisco qualcosa. Ma se diventa così importante per me da essere quasi un'ossessione, mi informerò, chiederò agli esperti, e alla fine farò in modo che dalla mia OPINIONE iniziale, si passi alla REALTA' finale. A volte coincideranno, a volte no. Pazienza, il nostro cervello é costruito in modo da trarre una conclusione nel più breve tempo possibile (utile laddove si tratti di secondi di diferrenza tra la sopravvivenza e la morte), ma ha sviluppato anche la capacità di razionalizzare.
Invece questi maledetti complottisti (siano essi lunacomplottisti o undicisettembrini) si formano un'OPINIONE, la solidificano in CERTEZZA e fine. Scartano tutto (TUTTO!!) quello che va contro la loro tesi, non importa che qualcuno gliela metta sotto il naso, non ammetteranno mai nemmeno il più piccolo errore.
Mi chiedo allora a cosa servano siti come questo.
Poi penso che quei maledetti complottisti mietono vittime anche tra le persone "normali", quelle che sono disposte a cambiare idea e che non hanno paura di ammettere di aver tirato delle conclusioni sbagliate (diamine, chi può dire di non averlo MAI fatto??), e allora capisco che questi siti hanno una loro utilità.
Non convertiranno i discepoli, ma almeno i "laici" del settore non cadranno nelle trappole del ragionamento furbetto.
un fotografo che non riconosce un flare. roba da matti :D
si esatto
finora tutte le problematiche e le contestazioni che ho letto sulle foto lunari sono delle banalità assolute per chi fa foto
le capisco da un bocetto venuto su a webcam digitali, ma da altri è solo ignoranza della materia o direttamente malafede
innanzitutto la perdita di contrasto della foto è tipica quando il sole colpisce la lente, non per niente si usano i paraluce...
punto due ci sono dei flare banalissimi ed evidentissimi
da dove arriva la luce controluce è piuttosto evidente
per chi non fotografa, cercate "lastolite" su google immagini
cioè i controluce e le ombre le schiarisci anche senza flash, solo a pannelli riflettenti, polistirolo, teli bianchi
vedi:
http://www.dbav.com.au/images/lastolite_2.jpg
quindi un tizio vestito di una tuta bianca è in pratica un pannello riflettente da 180x60
non piccolo, e non economico tra l'altro
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