"In tutte le animazioni della NASA sui voli lunari, ci sono sempre dei crateri scavati dal motore sotto il modulo di allunaggio. Tutte le foto ufficiali della NASA non mostrano crateri. Addirittura, la superficie sembra completamente indisturbata. Controllatelo da soli nella vostra libreria. Se potete trovare una fotografia che mostra un solo cratere, per favore fatemela avere o ditemi dove e come l'avete ottenuta."
– Bill Kaysing, Non siamo mai andati sulla Luna, pag. 202.
E' indubbiamente vero che in molte delle illustrazioni preparate dalla NASA e dalla stampa per spiegare l'allunaggio prima che avvenisse c'è un vistoso cratere sotto il modulo lunare, prodotto dal suo motore. Qui accanto ne è mostrata, per esempio, una realizzata dal celebre illustratore statunitense Norman Rockwell.
Quello che sfugge a persone come Bill Kaysing è che le illustrazioni artistiche sono, appunto, artistiche. Non hanno pretesa di rappresentare con assoluta fedeltà la fisica di un evento. Spesso in questo genere di illustrazioni ci sono licenze stilistiche utili a rendere più viva ed efficace l'immagine.
Per esempio, nell'illustrazione di Rockwell mostrata qui sono visibili le stelle, mentre abbiamo già visto che salvo condizioni particolari, le stelle non sono visibili dalla Luna quando la superficie è illuminata dal sole, per via del riverbero che fa chiudere l'iride dell'occhio o della fotocamera.
Anche la falce di Terra è impossibile, perché per avere la Terra illuminata in quel modo il Sole dovrebbe stare sotto l'orizzonte lunare e quindi il suolo lunare dovrebbe essere buio; invece nell'illustrazione le ombre provengono da sinistra.
Addirittura, nell'illustrazione si vede passare il modulo di comando (in alto, vicino al bordo superiore), cosa impossibile nella realtà, perché questo modulo orbitava a decine di chilometri d'altezza e sarebbe stato invisibile a occhio nudo. Però l'immagine è artisticamente efficace e spiega il funzionamento della missione.
La presenza del cratere nelle illustrazioni non prova che le missioni lunari furono falsificate: prova semplicemente il talento artistico di chi voleva realizzare immagini dinamiche e di forte impatto.
Chiarito questo errore di fondo, è comunque ragionevole domandarsi come mai non vi siano, nelle fotografie delle missioni lunari, segni evidenti di crateri o alterazioni vistose della superficie sotto il veicolo di allunaggio: un dubbio che nasce non dalle illustrazioni, ma dalla nostra esperienza. E' comprensibile pensare che per tenere librato un veicolo da ben 15 tonnellate come il modulo lunare, il suo motore a razzo avrebbe dovuto produrre una spinta decisamente ragguardevole che ne contrastasse il peso, e che quindi avrebbe dovuto produrre sconvolgimenti vistosi del terreno sottostante. O almeno così ci suggerisce l'istinto.
Ma l'istinto è in errore, per mancanza d'esperienza e forse per la suggestione prodotta da queste illustrazioni artistiche che anticiparono gli allunaggi. Infatti basta riflettere che il getto di un aereo a decollo verticale come l'Harrier (9500 kg di peso massimo per decollo verticale) non produce né crateri né sconvolgimenti significativi, come mostra quest'immagine (si noti inoltre che il personale a terra non viene spazzato via):
Un atterraggio di Harrier non brucia neanche un prato, come si può vedere in questo video (ringrazio Goffredo per la segnalazione):
La domanda, insomma, non dovrebbe essere "perché non c'è un cratere sotto il motore del modulo lunare?" ma semmai va girata ai lunacomplottisti: e perché mai dovrebbe esserci un cratere?
Facciamo due conti
Possiamo quantificare la spinta del motore del modulo lunare necessaria a sostentare il veicolo attingendo ai dati tecnici. Innanzi tutto, la gravità sulla Luna è un sesto di quella terrestre, per cui sulla Luna le 15 tonnellate di peso del modulo lunare diventavano 2,5 tonnellate.
Non solo: il dato di 15 tonnellate è riferito al peso iniziale del veicolo, che però diminuiva man mano che veniva consumato il propellente. Nella missione Apollo 12, per esempio, i dati di telemetria (pubblicati in The Nasa Mission Reports, Apogee Books, 1999) documentano che il veicolo aveva perso circa 8000 kg di massa per via della combustione del propellente, per cui la sua massa al momento dell'allunaggio era circa 7000 kg anziché 15.000. Nella gravità lunare, questo si traduce in un peso di circa 1200 kg. Per tenere librato il modulo lunare appena prima dell'allunaggio, insomma, era sufficiente una spinta di 1200 kg.
Se un aereo che genera 9,5 tonnellate di spinta come l'Harrier non scava crateri, perché avrebbe dovuto scavarne uno il modulo lunare, che ne generava 1,2?
Segni di bruciatura
Ci si può chiedere se un motore a razzo come quello del modulo lunare avrebbe dovuto produrre una bruciatura o fusione delle rocce lunari sottostanti, anziché limitarsi a spazzare via la polvere superficiale come si nota nei filmati degli allunaggi. E' un dubbio legittimo: ma se dal dubbio si passa all'accusa di messinscena perché mancano questi segni, allora sta al lunacomplottista dimostrare che il motore del modulo lunare avrebbe dovuto bruciare o fondere le rocce. Finora nessuno lo ha fatto.
Secondo i dati e gli esperimenti di Clavius.org, la temperatura del getto dello stadio di discesa del modulo lunare, all'uscita dall'ugello, era circa 1500°C. Il getto, però, si espande rapidamente nel vuoto dello spazio, per cui (come qualunque gas che si espande) si raffredda molto rapidamente. Non solo: Clavius.org ha verificato che neanche cinque minuti di torcia ossiacetilenica, che brucia a oltre 3100°C, sono sufficienti a fondere una roccia simile a quella lunare. L'unico effetto che si ottiene è un leggero scolorimento.
Nessun effetto visibile?
Ci si potrebbe aspettare grandi nubi di polvere, come quelle visibili nella foto dell'Harrier mostrata qui sopra, ma occorre ricordare che sulla Luna non c'è atmosfera e quindi non si produce un nuvolone di polvere: semplicemente la polvere schizza via dritta in tutte le direzioni. Infatti in tutti i filmati degli allunaggi si vede la polvere che viene spinta via quasi orizzontalmente, senza formare le volute che invece formerebbe in presenza d'aria. Questo indica che le immagini furono riprese nel vuoto.
Osservando attentamente le foto scattate sulla Luna si vedono comunque alcuni fenomeni prodotti dal getto del motore di discesa del modulo lunare. Per esempio, la superficie spazzata dal getto del motore è molto più liscia rispetto al terreno circostante e mostra segni di erosione prodotta da un fluido in questa foto, AS11-40-5920:
La fotografia AS11-40-5921 (qui sotto) mostra invece la forma radiale di quest'erosione e un lieve scolorimento direttamente sotto l'ugello del modulo lunare. Lo scolorimento, secondo Clavius.org, può essere dovuto sia agli effetti termici, sia a una reazione chimica con il tetrossido d'azoto utilizzato dal motore come comburente.
Sono effetti poco spettacolari, ma la cosa più significativa è che sono in contrasto con la rappresentazione popolarmente attesa: se la NASA avesse creato una messinscena, perché avrebbe dovuto complicarsi la vita mostrando effetti diversi da quelli che ci si aspettava comunemente? Sarebbe stato molto più semplice restare fedeli alle illustrazioni artistiche.
14 commenti:
ciao Paolo
concordo con le tue argomentazioni, e complimenti per la chiarezza di esposizione!
Credo però che la fotografia inserita nel post non sia significativa: quell'harrier mi pare stia atterrando sul ponte di una nave (in lontananza si scorge il mare, e l'abbigliamento del personale "di terra" è piuttosto caratteristico). E' quindi normale che il getto del suo motore non crei crateri: ci vorrebbe un missile per danneggiare un ponte di portaerei! Per lo stesso motivo, credo che la nuvola sollevata dal getto del motore non sia polvere, ma acqua nebulizzata.
Purtroppo è difficile trovare immagini di harrier in decollo/atterraggio su terreni non preparati, cioè fuori da piste di aereoporti o ponti di portaerei (è abbastanza inutile rischiare l'ingestione di corpi estranei che possono essere sollevati dal getto del motore se non strettamente necessario).
Una rapida ricerca mi dà due video: nel primo video si vedono due atterraggi (purtroppo in bassa qualità), il secondo dei quali sembra essere sull'erba: e ovviamente, non si forma nessun cratere:
http://www.dailymotion.com/video/x3hvf_harrier-gr7-land-off_extreme
In quest'altro video, di migliore qualità, si vede un altro atterraggio sull'erba al minuto 2.29. Anche in questo caso, nessun cratere, solo un poco di polvere:
http://www.youtube.com/watch?v=QVr671ceK9I&hl=it
Goffredo
Grazie Goffredo,
effettivamente non ho trovato di meglio, ma se si ipotizza che il motore del LM dovesse creare un cratere nella roccia, a maggior ragione dovrebbe crearne uno nel ponte di una portaerei.
Anch'io penso che sia acqua nebulizzata.
Grazie dei video, li includo subito.
Ho avuto la fortuna di visitare (credo fosse l'inverno del '95) la portaerei USS America prima che venisse messa in disarmo e mi pare di ricordare che il ponte fosse ricoperto da una specie di asfalto.
Quindi credo non sia del tutto sbagliato dire che ci si aspetterebbe di vedere dei danni sui ponti causati dai getti dei motori degli Harrier in decollo o in atterraggio.
Ciao Paolo,
a proposito di cratere e "aloni" dai un'occhiata a questa discussione
http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=4867&forum=13
ormai si va a sindacalizzare sul colore che dovrebbe o meno avere l'alone generato dal LM nell'atterraggio.
Puoi fare un articoletto anche su questo?
Visto, grazie della segnalazione.
Secondo questi autoproclamati esperti luogocomunesi di albedo lunare, la Nasa sarebbe stata così stupida da falsificare le foto in un modo che contraddice i suoi stessi dati tecnici.
Si chiama "Sindrome del Cospiratore Pasticcione": l'idea che l'organizzatore della sofisticatissima cospirazione sia al tempo stesso un astutissimo, agguerritissimo, potentissimo ente dotato di risorse tecniche mirabolanti, e un covo di pasticcioni che sbagliano in continuazione lasciando tracce ovunque. Tracce che soltanto i Veri Complottisti sanno trovare e che stranamente sfuggono agli esperti qualificati di tutto il mondo.
Aggiungo due righe di chiarimento all'articolo, grazie.
Bell'articolo.
Mi permetto di aggiungere i miei due cent.
Cio' che genera la nube non e' solo la polvere in se stessa, ma la presenza dell'atmosfera, che frenando le particelle piu' piccole e tenendole in sospensione ne consente l'accumulo fino a generare appunto una nuvola visibile.
In assenza di atmosfera invece le particelle, anche le piu' microscopiche, proseguono indisturbate la loro traiettoria parabolica, senza creare accumuli visibili.
Che tra l'altro e' proprio cio' che si vede nei filmati.
Saluti
Michele
Non riesco mai a vedere e a capire come hanno fatto a mettere il rover sul suolo lunare non poteva essere nell' abitacolo e nemmeno in un portapacchi. Con tutte le foto che ho visto e cercato non sono riuscito a togliermi questo dubbio. Potete risolverlo voi? Grazie in anticipo per l'eventuale risposta. fabio fabioprelati@hotmail.it
Mi potete spiegare come hanno fatto a mettere il rover sul suolo lunare? Non ho mai visto una foto dalla quale si possa capire dove era e come è arrivato il rover sulla luna. grazie fabio
Fabio,
c'è un articolo apposito: lo trovi nelle FAQ che ti invito a leggere per non dover ripetere cose già dette.
Era ripiegata dentro la base del LM.
Il concetto NON è l'atmosfera o no, bensì bisogna parlare di gravità. Per non perdersi in discorsi tecnici, penso che l'ultimo esperimento Nasa, LCROSS, possa chiarire bene. Infatti si è formata, come ovvio, un nube alta parecchie centinaia di metri, rimanendo in sospensine per moltissimi secondi, formata da quello che è più semplice trovare sulla superficie lunare: regolite.
Da questa valutazione REALE andrebbe fatta ogni eventuale considerazione sulla possibilità o meno della "nube di polvere" trovata o no.
Con un motore di atterraggio che sprigiona una potenza di 4500 Kg, sotto al modulo lunare non ci dovrebbero essere nemmeno quei sassolini che si vedono chiaramente e copiosamente. Le tue foto avvalorano la tesi della messinscena.
cosmopolita,
Con un motore di atterraggio che sprigiona una potenza di 4500 Kg
Con un motore di potenza regolabile da 476 a 4380 kg che sprigiona la potenza necessaria a sostentare il veicolo in base alle esigenze del momento, la tua argomentazione avvalora la tesi che tu voglia credere alla messinscena invece di documentarti.
Felice anniversario dello sbarco sulla Luna anche a te, comunque!
e le foto orbitali con segni di camminata e rover e moduli lunari?
Marco,
i segni che citi sono semplicemente polvere superficiale smossa localmente dagli scarponi o dalle ruote per spinta meccanica diretta, non tramite un getto, quindi sono fenomeni fisici non paragonabili all'ipotetico cratere prodotto dal getto del motore, se è questo che intendi.
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