2011/05/27

Riflessione per i lunacomplottisti

di Paolo Attivissimo

Domanda semplice per tutti coloro che sospettano o affermano che le fotografie, i video e i filmati delle escursioni lunari sono falsi girati su un set: come sarebbe stato possibile fare le riprese sul set senza inquadrare il cameraman e la troupe riflessi nelle visiere dorate dei caschi?

Tenete presente che nel 1969 non c'era Photoshop.

Se non avete questo genere di dubbi, girate la domanda a qualcuno che li ha, e intanto che si arrovella per trovare una soluzione godetevi invece questa bella fotografia del casco di Jim Lovell, mai utilizzato per un'escursione lunare a causa dell'incidente che colpì la missione Apollo 13 e oggi esposto all'Adler Planetarium di Chicago. L'originale, di Jeff Stvan, è qui su Flickr, insieme alla cuff checklist e al guanto sinistro dello stesso Lovell.


Notate il riflesso inevitabile del fotografo al centro della visiera.

7 commenti:

JohnWayneJr ha detto...

L'avvocato del diavolo: se dovessi utilizzare la tecnologia del '69 e fare una foto senza far vedere la troupe nei riflessi, avendo la "fortuna" di avere uno sfondo completamente nero (perché ovviamente ci saremmo dimenticati le stelle!) farei vestire tutta la troupe di nero alla Diabolik, come quei figuranti che devono intervenire senza essere visti negli spettacoli teatrali, poi avrei colorato dello stesso colore anche tutta l'attrezzatura.
Oppure qualcuno l'avrei travestito da masso lunare...

Questo resta comunque un esercizio puramente teorico, dal momento che se anche fosse possibile risolverebbe solo uno degli innumerevoli problemi che avrebbero avuto i collaboratori di Kubri... ops, di un eventuale regista!

AD Blues ha detto...

Ma certo che c'era Photoshop!
L'avevano requisito quelli della CIA agli alieni schiantatesi a Roswell!!! :-D

---Alex

Stephen McPuppa ha detto...

Faccio anch'io l'avvocato del diavolo.
Avendo esperienza personale, quando si fotografano gli acquari c'e` sempre il problema dei riflessi sul vetro frontale si cercano degli stratagemmi, ad esempio posizionare il flash sopra la vasca, mettersi di traverso ed altre cose. In alcuni casi pero` bisogna fotografare frontalmente e con la luce della stanza qualche riflesso c'e`.
Un trucco usato da molti "profescionals" del settore e` quello di fotografare dietro un telo nero nel quale e` stato fatto un buco per far passare solo l'obiettivo.
In questo caso potrebbe minimizzare parecchio le ombre se il set fosse stato circondato da un pesante telo nero con i fori per le telecamere o macchine fotografiche.
Io non sono un professionista del settore, quindi la mia risposta e` molto semplicistica; infatti, tanto per confutarmi da solo, mentre il vetro di un acquario e` piatto, la visiera del casco e` rotonda, quindi ci sarebbero i riflessi non solo di quello che c'e` d fronte ma di tutto quello che c'e` attorno, come la foto dimostra.
Quindi perche` ho dato questa spiegazione? Boh... pero` ho s-confutato una possibile spiegazione. :D

theDRaKKaR the bloody homeopath ha detto...

Paolo, potevi usare gli impianti bioplasmatici :D

Il Lupo della Luna ha detto...

Si, il metodo del telo bucato si usa spesso se bisogna fotografare oggetti riflettenti, ma solitamente si preferisce evitare di rimanere nel campo riflesso. Il problema è che il casco è semisferico, quindi riflette per più di 180°. Non solo, ma anche usando l'espediente del telo bucato ce ne sarebbe traccia nel riflesso, primo si vedrebbe l'obiettivo, secondo la struttura che regge il telo.

Come in questa immagine di Matrix: http://www.moviemistakes.com/picture4904?&mode=picture

Oppure in quest'altra:

http://www.moviemistakes.com/picture9570?&mode=picture&offset=2

massimo.danza ha detto...

Qui la risposta è molto semplice... dall'inizio dell'era della fotografia si utilizzano le famose macchine "a banco ottico", con piano dell'ottica e della pellicola basculabile e decentrabile. decentrando proprio queste due riesco a fotografare superfici riflettenti (concave convesse o piane che siano) senza riflettermi. E' una delle prime cose che vengono studiate nelle scuole di fotografia pubblicitaria.
massimo danza.

Paolo Attivissimo ha detto...

Massimo,

grazie dell'idea: hai qualche immagine d'esempio che puoi citare? Funzionerebbe anche per una superficie riflettente semisferica come quella del visore degli astronauti?