di Paolo Attivissimo. Questo articolo vi arriva grazie alle
donazioni per il libro “Luna? Sì, ci siamo andati!".
Durante le missioni Apollo era necessario effettuare delle delicatissime
manovre di attracco e sgancio di due componenti principali del veicolo
spaziale: il Modulo di Comando (dove i tre astronauti dell’equipaggio
trascorrevano gran parte del tempo di viaggio) e il Modulo Lunare (usato da
due dei tre per scendere sulla Luna e ripartirne). Questi attracchi e sganci
servivano per consentire agli astronauti di trasferirsi da un modulo all’altro
e di abbandonare il Modulo Lunare quando non serviva più, dopo la ripartenza
dalla Luna.
Qualunque fallimento di queste manovre metteva a repentaglio l’intera missione e poteva avere conseguenze anche fatali per l’equipaggio.
Il successo di queste operazioni dipendeva dal perfetto funzionamento del complicato meccanismo di attracco e sgancio, che doveva consentire prima l’aggancio flessibile dei due veicoli e poi il loro accoppiamento a tenuta stagna, e oltretutto doveva essere rimovibile per non ingombrare il tunnel di trasferimento da un modulo all’altro e doveva anche essere riutilizzabile. Come ogni componente del veicolo spaziale, inoltre, doveva essere il più leggero e compatto possibile.
Una sfida ingegneristica assolutamente notevole, da gestire con precisione da orologiai, che viene descritta minuziosamente per renderne chiara la soluzione in questo video, corredato da fonti tecniche di riferimento.
La descrizione è in inglese: se vi interessa che la traduca, lasciate un commento di richiesta.
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