A: H.R. Haldeman
Da: Bill Safire
18 luglio 1969
IN CASO DI DISASTRO SULLA LUNA:
Il destino ha disposto che gli uomini che sono andati sulla Luna per esplorarla in pace vi resteranno per riposarvi in pace.
Questi uomini coraggiosi, Neil Armstrong ed Edwin Aldrin, sanno che non c'è speranza di salvarli. Ma sanno anche che nel loro sacrificio c'è speranza per l'umanità.
Questi due uomini stanno offrendo le proprie vite per il più nobile obiettivo dell'umanità: la ricerca della verità e della comprensione.Le loro famiglie e i loro amici li piangeranno; la loro nazione li piangerà; la gente di tutto il mondo li piangerà; li piangerà una Madre Terra che ha osato inviare due dei propri figli verso l'ignoto.Nella loro esplorazione, hanno spinto le persone di tutto il mondo a sentirsi unite; con il loro sacrificio, legano con vincoli ancora più stretti la fratellanza dell'uomo.Nell'antichità gli uomini contemplavano le stelle e vedevano i propri eroi nelle costellazioni. Oggi facciamo qualcosa di molto simile, ma i nostri eroi sono uomini epici in carne e ossa.Altri seguiranno, e sicuramente troveranno la strada di casa. La ricerca dell'umanità non verrà negata. Ma questi uomini saranno stati i primi e resteranno i più vicini ai nostri cuori.Perché ogni essere umano che alzerà lo sguardo alla luna nelle notti che verranno saprà che c'è un angolo di un altro mondo che è, per sempre, umanità.PRIMA DELLA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE:Il Presidente dovrebbe telefonare a ciascuna delle future vedove.DOPO LA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE, NEL MOMENTO IN CUI LA NASA TERMINA LE COMUNICAZIONI CON GLI UOMINI:Una persona del clero dovrebbe adottare la stessa procedura usata per una sepoltura in mare, affidando le loro anime alla "più profonda delle profondità" e concludendo con il Padre Nostro.
Questo è il testo della dichiarazione, scritta dal celeberrimo giornalista e autore di discorsi presidenziali William Safire, che il presidente Nixon avrebbe dovuto leggere se gli astronauti Buzz Aldrin e Neil Armstrong non fossero riusciti a ripartire dalla Luna. Il messaggio fu tenuto segreto fino al 1999. La versione inglese originale è disponibile presso Watergate.info. Altre informazioni, insieme a un messaggio generico di cordoglio preparato per le missioni Apollo, sono disponibili presso The Smoking Gun, che ha anche un'immagine del documento originale.
17 commenti:
Brivido...
E pensare a quante cose potevano andare storte, a quante hanno trovato un rimedio "lì per lì", tipo l'interruttore rotto.
Di nuovo: onore agli astronauti e a quelli che con il loro ingegno, la loro fatica, hanno fatto sì che siano tornati indietro.
Fa venire i brividi. E chissà cosa sarebbe successo senza pennarello...
L'avevo trovata qualche giorno fa navigando tra blog lunari e mi aveva fatto una certa impressione.
Da pelle d'oca!
Immagino che mai, come quella volta, l'autore William Safire, abbia apprezzato il fatto, di aver fatto un lavoro inutile. :-)
Forse lo avete già visto, ma su youtube c'è la prova che l'atterraggio di 40 anni fa fu falso clamoroso :)
http://www.youtube.com/watch?v=mouUUWpEec0
meno male che questa lettera non è mai stata letta in pubblico dal presidente...
onore a tutte quelle persone che hanno permesso quel fantastico viaggio... sia per l'andata, che per il ritorno!
Gli astronauti, durante la fase di decollo dalla Luna, pilotavano con la mano destra, mentre la sinistra era impegnata in apotropaici gesti di scongiuro... :D
Saluti
Michele
il film Moonshot fa vedere (o forse ho visto male io) che le mogli di Armstrong Aldrin e Collins lessero la lettera per approvarne o meno il contenuto, ben prima che l'Apollo 11 decollasse da Terra.
E' andata davvero così?
Quoto Janez, se fossi io l'autore sarei piu' che felice di aver "perso" del tempo a scrivere quella lettera!!!
Tiris,
grazie della segnalazione: il video-burla di Moontruth.com fu uno dei primi esempi di marketing virale. Ne parlo nel Servizio Antibufala su Antibufala.info.
Orboveggente,
hai visto bene. A me risulta che la lettera non fosse nota all'epoca e che sia stata trovata negli archivi di Nixon anni dopo.
@Paolo
Commentando con un'amica la canzone "Space Oddity" di Bowie (che a me mette ansia, anche se mi piace tantissimo), m'è tornato in mente una cosa di quando ero bimbetto, che però non so se fosse frutto di fantasia, leggenda metropolitana o realtà, ovvero che almeno i primi astronauti / cosmonauti avessero in "dotazione" del veleno per potersi uccidere nel caso che la navicella non avesse potuto tornare a Terra. Ho provato a fare una googlata, ma non trovo niente. Tu sai qualcosa in merito (anche leggendo i vari documenti NASA)?
Proprio Leonov ne parla in quell'intervista al giornale russo. Dice che aveva le pillole se non fosse riuscito a rientrare nella capsula. Penso per evitare il rischio che il collega all'interno facesse qualche cavolata nel tentativo di salvarlo.
PS a me piace più quella di Peter Schilling.
@markogts
non ho trovato il passo dell'intervista dove parla di questa eventualità... :-(
Giako, hai ragione, mi sono confuso con questa fonte:
"Recently, Leonov said that he had a suicide pill to swallow had he been unable to re-enter the Voskhod 2, and Belyayev been forced to abandon him in orbit."
@ markogts
Grazie ancora!
Certo che, leggendo wiki, i russi la stavano per combinare grossa con la tuta che non si sgonfiava per mancanza di contropressione nel vuoto. Però anche a questo servono i pioneri! Un po' come gli interruttori dell'Apollo 11 non dovutamente protetti e chissà quante altre cose che volta volta sono state migliorate.
Recentemente Piero Angela (e l'astronauta Guidoni ha confermato)ha raccontato che per i primi uomini sulla luna non c'era nessuna pillola per suicidarsi. Infatti se le cose si fossero messe male semplicemente restando a corto di ossigeno si sarebbero prima ddormentati e poi sarebbero morti per asfissia nel sonno (come capita negli incidenti delle stufe a gas difettose).
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