2012/04/30
Neil Armstrong rilascia un'intervista (prima parte)
CPA Australia (un sito dedicati ai revisori dei conti) ha pubblicato una lunga intervista a Neil Armstrong, prodotta da EVO TV, che ripercorre la carriera non solo astronautica del primo uomo sulla Luna. La prima parte, della durata di circa 15 minuti, è già disponibile; le altre seguiranno l'8, il 15 e il 22 maggio.
2012/04/13
Nuova anteprima di Moonscape
Ecco i primi 55 minuti della versione più recente del mio documentario libero Moonscape, tuttora in lavorazione.
Moonscape Preview v. 0.18 - Chapter 1: Neil Descends from Paolo Attivissimo on Vimeo.
Moonscape Preview v. 0.18 - Chapter 2: Buzz Descends from Paolo Attivissimo on Vimeo.
Moonscape Preview v. 0.18 - Chapter 3: Placing the Camera Part 1 from Paolo Attivissimo on Vimeo.
Se vi va di contribuire con una donazione o con il vostro talento, contattatemi. A tutti quelli che mi hanno già contattato: vi risponderò appena possibile. Adesso devo riprendermi dalla maratona di montaggio. A tutti quelli che hanno già donato: grazie! Questi sono i nuovi frutti del vostro contributo. Ne arriveranno ancora, perché comunque il lavoro continua e ci sono ancora materiali da inserire e montaggi da rifinire.
2012/04/06
Le prime parole italiane sulla Luna furono “Mamma mia”?
di Paolo Attivissimo, con il contributo di pgc, motogio, maucar, Diego Cuoghi e Gianluca Atti. Questo articolo vi arriva grazie alla donazione per il libro “Luna? Sì, ci siamo andati!" di danielerap*. Ultimo aggiornamento: 2022/11/12.
English Abstract: Several reputable historical sources claim that the first Italian words uttered on the Moon were “Mamma mia” and attribute this record variously to Charlie Duke (Apollo 16), Dave Scott (Apollo 15), Harrison Schmitt or Gene Cernan (Apollo 17). A search in the mission transcripts, however, confirms only Cernan's utterance. Moreover, other earlier Italian words might yet be discovered in the EVA transcripts.
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Numerose fonti attribuiscono a vari astronauti l'uso dell'espressione italiana “Mamma mia” durante le escursioni sulla superficie della Luna.
Charlie Duke (Apollo 16)
Per esempio, secondo la voce Apollo 16 della Wikipedia in italiano, così come risulta al 5 aprile 2012,
Durante la passeggiata lunare effettuata da Charles Duke questi esclamò, dall'emozione, in italiano "Mamma mia!"
La fonte originale indicata da Wikipedia è un articolo di Repubblica, a firma di Luigi Bignami, intitolato Cento risposte su Luna e dintorni e datato luglio 2009. Qui Bignami scrive:
8) Sulla Luna vennero dette parole in italiano?
Charles Duke, durante la passeggiata lunare di Apollo 16, disse: "Mamma mia!"
Tuttavia l'Apollo Lunar Surface Journal (ALSJ), principale riferimento per le trascrizioni delle comunicazioni Apollo, non riporta affatto questa frase con riferimento a Duke o alle escursioni lunari della missione Apollo 16. Bignami, interpellato da me via mail ad aprile 2012, ha spiegato di aver usato come fonte un numero della rivista Epoca pubblicato durante le missioni Apollo e di essersi fidato di quello.
Dave Scott (Apollo 15)
Invece secondo la voce Apollo 15 della medesima Wikipedia in italiano, sempre al 5 aprile 2012, l'espressione viene attribuita a Dave Scott:
...durante tale missione furono pronunciate le uniche parole italiane sulla Luna. Scott, infatti, sorpreso dalla particolare lucentezza di una roccia, urlò le parole: "Mamma mia!".
La stessa attribuzione viene fatta in una discussione su ForumAstronautico.it. Non viene però indicata la fonte di questo dato. Luigi Pizzimenti, esperto di storia delle missioni Apollo, mi ha segnalato di aver parlato di quest'episodio proprio con Scott. Tuttavia l'Apollo Lunar Surface Journal non riporta nulla di simile.
Harrison Schmitt (Apollo 17)
Un articolo del Tri City Herald del 13 dicembre 1972 attribuisce un “Mama mia” (sic) a Harrison Schmitt (Apollo 17), segnalando che alcuni giornali italiani avrebbero pubblicato la notizia in prima pagina con il titolo “Si parla italiano sulla Luna”.
Schmitt avrebbe adoperato quest'espressione in una conversazione con il collega Cernan “dopo aver descritto un campione di roccia insolito che aveva trovato.”
Gianluca Atti ha trovato nella propria collezione di giornali italiani dell’epoca una pagina del Giorno del 13 dicembre 1971 nella quale viene riportato quanto segue, descrivendo la conclusione della prima EVA della missione:
...mentre rientravano nel modulo lunare e Cernan raccomandava a Schmitt di stare attento, di non danneggiare la "carota" che gli aveva fatto fare tanta fatica, il geologo ha risposto con una esclamazione italiana appena storpiata: "Mama mia".
Gene Cernan (Apollo 17)
L'unico “Mamma mia” o simile effettivamente presente nell'Apollo Lunar Surface Journal e documentato dalle registrazioni delle missioni Apollo è il "Mama me" attribuito a Gene Cernan (Apollo 17) nella sezione EVA-1 Close-Out:
124:04:55 Cernan: I'll take a peek down there. If they fell out, they'll be right on top (of the ground surface). Okay. (Pause) Mama me. (Pause)
La registrazione audio di questa parte dell'escursione riporta il “Mama me” a 09:05.
L'attribuzione storica del “Mamma mia” lunare, insomma, è molto controversa ma risolvibile consultando la documentazione originale. Tuttavia non è detto che si tratti davvero delle prime parole italiane o di origine italiana pronunciate sulla Luna.
Spaghetti sulla Luna
Per esempio, il Messaggero nota che Ed Mitchell, astronauta della missione Apollo 14, usò la parola italiana spaghetti mentre si trovava sulla Luna a 132:16:02 (“Okay, Fredo. I got the LPM reel reeled in just enough to keep it off the ground. I'm trailing a can of spaghetti here.”)
Durante l’escursione lunare di Apollo 16 Charlie Duke pronunciò la parola “spaghetti” nel corso della EVA-1 a 121:23:08 (“A bunch of spaghetti over there”) e a 124:43:23 (“Look at that thing! It's like a bowl of spaghetti!”) e nel corso della EVA-2 a 143:08:19 (“Man, that LPM is a bucket of spaghetti!”) e 143:16:27 (“Oh! I'm tangled up in this spaghetti here”).
Dopo la terza escursione lunare di Apollo 16, mentre gli astronauti si trovavano nel LM sulla Luna, Young usò la stessa parola a 171:18:20 (“There goes yours. Okay, your water hose... Here it is. What a ball of spaghetti”) e Duke la citò a 171:38:35 (“What are you doing with such a mess of spaghetti, there?”).
Alan Bean (Apollo 12) e un “mamma mia” spaziale ma non lunare
Diego Cuoghi ha trovato un “Mama mia” pronunciato da Alan Bean durante il rientro dalla Luna nel corso della missione Apollo 12, circa un quarto d’ora prima dell’ammaraggio, e citato nel libro Alan Bean: Astronaut, Lunar Explorer, Fine Artist.
"Look out your side window," he told Dick Gordon. "Son of a gun," as the Hawaiian Islands flashed by.
"Boy," commented Bean, "we are really hauling!"
"You're going to slow down in just a minute," Gordon said.
"Fifteen seconds."
"Mama mia," Bean exclaimed as he was pushed farther back in his seat. "That is fantastic!"
Il “Mama mia” è confermato dalle registrazioni presenti nel terzo DVD del cofanetto Apollo 12 - Ocean of Storms della Spacecraft Films. La frase esatta è "Look at that son of a bitch go... Mamma mia, that's fantastic!" ed è citata anche nelle trascrizioni della missione.
10 04 22 55 LMP "Mama mia! That's fantastic"
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È possibile che vi siano altre parole italiane disseminate nelle migliaia di pagine di trascrizioni: la ricerca continua.
2012/04/04
Un UFO fotografato accidentalmente dagli astronauti di Apollo 12? No
Il sito Gather.com ha pubblicato un articolo che ipotizza che l'equipaggio dell'Apollo 12 avrebbe immortalato un UFO mentre scattava fotografie dall'orbita intorno alla Luna: altri siti ufologici hanno ripreso la stessa notizia. La fotografia in questione è la AS12-52-7743:
Non è facile localizzare il presunto UFO, ed è per questo che l'articolo di Gather ipotizza che sia stato fotografato per errore. Ecco la stessa foto con una freccia che evidenzia l'oggetto sospetto:
Ingrandendo il dettaglio si ottiene quest'immagine:
Considerata la relativa nitidezza dell'oggetto rispetto all'orizzonte lunare, che risulta invece molto sfocato, è presumibile che si tratti di un oggetto che si trovava molto vicino alla capsula Apollo: per esempio una scheggia di rivestimento staccatasi dal veicolo, come documentato anche in molte altre occasioni (per esempio la foto AS10-28-3988 o AS08-16-2583).
Un'altra possibilità è che si tratti di sporco sulla pellicola originale o sullo scanner usato per digitalizzare l'immagine: anche questo tipo di fenomeno è ricorrente nelle foto Apollo. Per ora l'unica scansione disponibile in alta risoluzione è quella citata dall'articolo e pubblicata dal Lunar and Planetary Institute (è assente nell'Apollo Archive), ma l'Arizona State University sta effettuando nuove scansioni delle foto Apollo che potrebbero risolvere il dubbio. In ogni caso, l'ipotesi che l'oggetto sia un veicolo extraterrestre è decisamente improbabile.