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2013/08/10

Recensione: Apollo 14 - To Fra Mauro (Spacecraft Films, 2006)

di Paolo Attivissimo

Il cofanetto Apollo 14: To Fra Mauro della Spacecraft Films, nella Collectors Edition, contiene cinque DVD, per un totale di oltre 18 ore di materiale audiovisivo. I DVD sono Region 0, quindi riproducibili con qualunque lettore DVD. Attualmente il prezzo è di 59.99 dollari più le spese di spedizione.

Quella che segue è una descrizione sommaria che ho scritto come riferimento personale, ma ho pensato che potesse essere interessante per chi sta valutando se acquistare questi DVD, per cui l'ho ampliata un po’.

Rispondo subito a una domanda ricorrente: no, i DVD della Spacecraft Films non hanno sottotitoli, né in inglese né in italiano.

Le riprese cinematografiche e televisive effettuate sulla Luna (incluso l'allunaggio e la ripartenza dalla Luna) ammontano in totale a oltre 9 ore. Secondo le tesi dei lunacomplottisti, sarebbe stato necessario falsificare perfettamente tutto questo materiale. Mi sa che sarebbe costato meno andare sulla Luna per davvero.



DVD 1

Training


Altitude Chamber (30:00) - Riprese restaurate su pellicola a colori dell'addestramento dell'equipaggio principale (Shepard, Roosa e Mitchell) e dell'equipaggio di riserva, accompagnate dalle voci dell'equipaggio principale in interviste per la Voice of America.





EVA Training (50:00) - Riprese restaurate su pellicola a colori dell'addestramento per le escursioni sulla superficie lunare con l'ausilio di una replica in scala 1:1 del LM, accompagnate dall'audio di una conferenza stampa pre-volo con l'equipaggio.







A circa 35:10, una ripresa della discesa di un astronauta dalla replica del LM mostra il riflesso lucido sui talloni degli scarponi lunari che secondo alcuni lunacomplottisti è insolito e sospetto nelle foto scattate sulla Luna.




CDDT (8:00) - CountDown Demonstration Test: riprese restaurate su pellicola a colori dell'esercitazione fisica di conto alla rovescia per il decollo da Terra, accompagnate da interviste pre-volo con l'equipaggio.

Preparation


Spacecraft Work (33:00) - Riprese restaurate su pellicola a colori dell'assemblaggio del CSM (primi 13 minuti) e anche del LM (da circa 13 minuti in poi), accompagnate dall'audio della conferenza stampa al cambio di turno dopo l'allunaggio.

Rollout (24:00) - Riprese restaurate su pellicola a colori del trasporto del Saturn V di Apollo 14 alla rampa di lancio (Pad 39A), accompagnate dall'audio della prima parte della conferenza stampa pre-lancio del 30 gennaio 1971. A 21:00 circa, Shepard, Mitchell e Roosa, in abiti civili, esaminano il vettore sulla rampa e posano per foto e interviste.

Pad Operations (23:00) - Riprese restaurate su pellicola a colori del Saturn V di Apollo 14 sulla rampa di lancio (Pad 39A), accompagnate dall'audio della seconda parte della conferenza stampa pre-lancio del 30 gennaio 1971. A 1:30 circa, immagini della torre ausiliaria (Mobile Service Structure) posizionata intorno al vettore. A 7:00, bellissima ripresa della Luna fra i bracci della torre di lancio.

To the Moon


Launch Day (17:00) - Riprese restaurate su pellicola a colori del giorno del lancio, fino a circa tre minuti e mezzo prima del decollo, accompagnate dall'audio della radiocronaca della Voice of America. Immagini dell'equipaggio in abiti civili in una saletta, insieme all'equipaggio di riserva. A 2:20, l'equipaggio primario e quello di riserva mangiano insieme a un tavolo. A 4:30, vestizione dell'equipaggio. A 10:40, l'equipaggio in tuta cammina verso l'uscita e saluta il pubblico prima di salire sul furgone che li porta poi alla rampa. A 13:20 gli astronauti salgono sull'ascensore della torre di lancio; riprese dell'ingresso degli astronauti nel CM.

Launch (circa 15 minuti) - Riprese restaurate su pellicola a colori del decollo, in parte da otto angolazioni differenti (da circa 20 secondi prima della partenza), accompagnate dalla radiocronaca di Jack King. A 1:20 si vede Wernher Von Braun al Launch Control Center con Dave Scott. Immagini di Fred Haise al LCC. Audio ATG fino all'inserimento in orbita.



DVD 2


TD and E (8:20 + 1:38:00) - Riprese su pellicola a colori e televisive a colori della manovra di estrazione del modulo lunare (Transposition and Docking), da angolazioni multiple. Le immagini televisive documentano i ripetuti tentativi di attracco senza successo. A 18:00, sfiato dall'S-IVB. A 1:36, riprese mute su pellicola a colori di conferenza stampa nella quale Gene Cernan e altri spiegano il problema di aggancio.

Lunar Voyage


Probe TV Transmission (1:03) -Trasmissione TV a colori dal CM con discussione del problema di attracco e della relativa sonda (audio incluso).

Intravehicular Transfer (34:40) - Trasmissione TV a colori dal CM, con immagini dell'interno del CM, della vista dai finestrini del CM e del trasferimento di Shepard e Mitchell dal CM al LM (audio incluso).

Lunar Landing (18:00) - Ripresa a colori su pellicola della discesa verso la Luna e dell'allunaggio, accompagnata dall'audio Air to Ground (non interamente sincronizzato). Sgancio del LM visto dal CSM. A 3:30, vista del CSM dal LM. A 10:30, inizio ripresa su pellicola a colori, dall'interno del LM, della discesa.



DVD 3

To Fra Mauro


Onboards (36:40) - Riprese su pellicola a colori dell'interno del CM durante il viaggio, accompagnate dall'audio della conferenza stampa post-volo. Alimentazione e test medici; intorno a 3:00 Roosa cita la figlia Rosemary presente; ginnastica di bordo; riprese della superficie lunare; immagini di pannelli con esperimenti; a 24:00, Shepard si rade con un rasoio meccanico; a 25:00 Mitchell (nell'audio) risponde evasivamente a una domanda sui suoi esperimenti di telepatia (e di nuovo a 30:30); Mitchell si rade, Roosa esamina manuali di bordo e beve da un sacchetto trasparente; a 33:00 circa, ripresa del CSM visto dal LM in un fly-around.

Landing Site Flyover (1:25) - Animazione digitale di un sorvolo del sito di allunaggio, che ripercorre l'estensione completa delle escursioni di Shepard e Mitchell.

EVA 1


First steps (41:20) - Ripresa televisiva a colori della prima uscita sulla superficie lunare. Primi passi di Shepard, seguiti poco dopo da quelli di Mitchell. Entrambi hanno la visiera riflettente alzata e si vede bene il viso di Mitchell. 9:40: cambio repentino d'inquadratura (presumibilmente un taglio introdotto nella realizzazione del DVD), con la telecamera piazzata a qualche decina di metri dal LM a inquadrare il LM stesso. 17:00: installazione dell'antenna parabolica per telecomunicazioni.




Back Outside (8:50) - Nuova uscita dal LM di Mitchell, con salto dalla scaletta ben visibile. Posa della bandiera statunitense. A 5:00 inizia la ripresa cinematografica a colori (Angle 2 sul DVD), che si affianca alla diretta TV. 8:30 vistoso dondolio del drappo.

ALSEP Multiangle (23:07) - Ripresa a colori su pellicola a 1 fotogramma al secondo e ripresa televisiva a colori delle attività sulla superficie lunare (Angle 1, TV; Angle 2, pellicola). A 5:10 termina la ripresa su pellicola, che riprende a 16:30 a 1 fotogramma al secondo e inizialmente con quadro tagliato (errore di riversamento, presumibilmente) e si conclude a 23:07.

ALSEP (1:23:00) - Ripresa televisiva e su pellicola a colori delle attività sulla superficie lunare. L'inquadratura è fissa e gli astronauti sono molto lontani, per cui non si vede quasi nulla dei dettagli. A 10:00 circa, il CAPCOM scherza dicendo che si vede un oggetto che sventola nella brezza (“flapping in the breeze”).

Fotogramma dalla trasmissione TV

Fotogramma dalla ripresa su pellicola

Closeout (52:36) - Ripresa televisiva a colori delle attività sulla superficie lunare. L'inquadratura include il LM e gli astronauti a poca distanza, ma è fortemente sfocata e contrastata, per cui non si vedono dettagli. Migliora leggermente da 13 minuti in poi. Rientro nel LM; chiusura portello a 29:00; inquadratura priva di attività fino al termine.

Photography (00:00) - Raccolta di fotografie dalla EVA 1, caricatore 66/II.



DVD 4

EVA 2


Once More Out (31:10) - Ripresa televisiva a colori delle attività sulla superficie lunare nel corso della seconda escursione di Shepard e Mitchell. Inquadratura fissa per tutta la durata. 00:00: Discesa degli astronauti dal LM (immagine qui sotto). 4:30: netto decadimento dell'immagine; Shepard e Mitchell lavorano nelle vicinanze del LM, che è sullo sfondo.



To Cone Crater (98:00) - Ripresa televisiva a colori delle attività sulla superficie lunare nel corso della seconda escursione di Shepard e Mitchell. La telecamera viene puntata verso il Cone Crater, che è la destinazione dell'escursione, e inquadra i due astronauti mentre si incamminano verso il cratere (immagine qui sotto). 5:50: Vanno oltre la collinetta più vicine ed escono dall'inquadratura, che rimane immutata fino alla fine. L'Angle 2 include le fotografie scattate durante questo periodo.



Back to Antares (98:00) - Proseguimento della ripresa televisiva a colori del capitolo precedente. Scegliendo Angle 2 vengono presentate in sovrimpressione le foto scattate su pellicola. Gli astronauti restano fuori dall'inquadratura, che è statica, fino a 3 secondi prima della fine, quando si intravede parte di una tuta e l'inquadratura viene cambiata da uno dei due astronauti.

Closeout (38:30) - Proseguimento della ripresa televisiva a colori del capitolo precedente. Un astronauta sposta la telecamera per inquadrare parzialmente il LM. A 7:00, Shepard fa la propria celebre serie di tiri di palline da golf; a 19:40 circa, Mitchell effettua un "lancio del giavellotto" usando l'asta di un attrezzo (immagini qui sotto).

Shepard gioca a golf sulla Luna

Mitchell lancia un "giavellotto"
A 22:50, uno degli astronauti inciampa nel cavo della telecamera e la telecamera cade a terra, alterando bruscamente l'inquadratura. A 24:30 circa, Shepard raccoglie la telecamera e ne pulisce l'obiettivo. Si vede Mitchell risalire nel LM, seguito più tardi da Shepard.

Equipment Jettison (25:20) - Inquadratura televisiva fissa del LM che mostra (intorno a 18:30, 19:10 e 19:50, per esempio) l'espulsione dal veicolo di oggetti non più necessari, che vanno lasciati sulla Luna per ridurre il peso al decollo del LM. La descrizione della Spacecraft Films dice che la bandiera si muove a causa del rilascio di gas dal LM durante la depressurizzazione della cabina.





Photography (00:00) - Raccolta di fotografie dalla EVA 2, caricatore 66/LL.



DVD 5

Leaving the Moon


Lunar Liftoff (27:10) - Ripresa su pellicola a colori del decollo dalla Luna, abbinata all'audio del LM e del commento a Terra, che inizia circa 18 minuti prima del decollo. La ripresa inizia a 17:25 circa e termina a 23:20.

Rendezvous and Dock (24:50) - Sequenza fruibile da angolazioni multiple: 1 - diretta TV dal CSM; 2 - pellicola 16 mm a colori dal CSM; 3 - entrambe. Inizia per prima la diretta TV a colori, alla quale si affianca la ripresa su pellicola da 6:00 a 7:15 circa. Pausa di entrambe a 8:20; pochi secondi dopo inizia la ripresa a colori su pellicola dal LM, che inquadra il CSM fino a 13:00. Pausa di entrambe fino a 14:20, quando riparte la ripresa su pellicola a colori del LM visto dal CSM, seguita a 15:00 dalla diretta televisiva a colori. Le due riprese si alternano nei minuti successivi fino al completamento dell'attracco fra LM e CSM. Il tutto è abbinato all'audio del LM/CSM e del commento a Terra.

LM Jettison (7:05) - Riprese a colori su pellicola dello sgancio del LM, accompagnate dall'audio corrispondente. Le immagini iniziano a 3:00.

Coming Home


Experiments (49:25) - Trasmissione televisiva in diretta a colori dal CM, con audio sincronizzato. Roosa presenta gli esperimenti fisici effettuati a bordo in assenza di peso e mostra anche il pannello di esperimenti visto nella sezione Onboards del DVD 3. 

Press Conference (24:10) - Diretta TV a colori dal CM, con audio sincronizzato, della conferenza stampa durante il viaggio di ritorno. Vengono inquadrati bene tutti e tre gli astronauti. 2:20 Shepard stima correttamente la distanza minima raggiunta dal Cone Crater che era la loro destinazione e spiega che le ondulazioni del terreno hanno impedito loro di orientarsi. Roosa descrive i suoi avvistamenti del LM dall'orbita lunare. Shepard descrive la polvere all'allunaggio. A 22:30 Shepard dice di aver usato in tutto tre palline da golf sulla Luna (l'esatto conteggio è controverso secondo alcune fonti storiche).

Recovery (1:07:50) - Audio della radiocronaca del rientro, a partire dalla separazione del CM dal SM. 1:20 Ripresa su pellicola a colori da uno dei finestrini del CM durante il rientro e durante l'apertura dei paracadute ausiliari e primari. Riprese cinematografiche a colori dell'ammaraggio e del recupero. 7:20 Decollo degli elicotteri di recupero dalla portaerei USS New Orleans. Vista della capsula fra le nuvole da un aereo e dagli elicotteri. Varie angolazioni dell'ammaraggio. Estrazione e trasporto in elicottero degli astronauti. 25:00 Arrivo degli astronauti a bordo della New Orleans. Ingresso nella cabina di quarantena abbreviata. Immagini del recupero della capsula. Conferenza stampa degli astronauti dall'interno della cabina di quarantena. A 45:00 circa viene mostrata una roccia lunare. 1:01:00 Festeggiamenti a Samoa. Gli astronauti indossano ancora delle maschere per la respirazione filtrata.

2013/04/08

La foto lunare “rivelatrice” di Room 237

di Paolo Attivissimo. Questo articolo vi arriva grazie alla donazione per il libro “Luna? Sì, ci siamo andati!" di claudio@lev*.

Il documentario Room 237 (2012) di Rodney Ascher, dedicato alle teorie d'interpretazione del film The Shining di Stanley Kubrick, riprende (da 54:10 a 1:02:20) un classico del complottismo lunare: la tesi secondo la quale Kubrick avrebbe diretto le riprese falsificate delle missioni lunari.

Una delle presunte prove viene mostrata a 55:08 con quest'immagine:


Stando alla voce fuori campo, il bagliore bluastro nel cielo sarebbe un riflesso errato del telo di front projection utilizzato per i fondali del set cinematografico. La tesi è errata perché è totalmente inutile usare la front projection per creare un cielo completamente nero, per il quale basta invece un classico fondale nero non illuminato.

La front projection fu effettivamente usata da Kubrick in 2001: Odissea nello spazio, ma per ricreare sul set le pianure africane, illuminate dalla luce del giorno (quindi con un cielo ricco di dettagli) nei primi minuti del film.

Inoltre, se il bagliore fosse stato un errore rivelatore della falsificazione, non si capisce perché i responsabili della produzione delle immagini false dello sbarco sulla Luna sarebbero stati così stupidi da lasciarlo e oltretutto pubblicarlo.

Il bagliore bluastro è semplicemente un danno all'emulsione multistrato delle pellicola a colori originali o nei loro duplicati: uno dei tanti presenti nelle foto Apollo, come discusso in questo articolo. Nessun mistero, insomma.

Quello che è invece molto interessante è che l'immagine mostrata da Room 237 è manipolata, perché le crocette nere (reseau marks) non formano una griglia regolare come dovrebbero invece fare. Questo indica che si tratta di un fotomontaggio ottenuto combinando varie fotografie.

Tre crocette disallineate nella porzione inferiore
dell'immagine di Room 237.


Osservando l'immagine si nota che la telecamera mostrata è montata su un treppiedi. Questa configurazione fu usata soltanto in tre missioni: Apollo 11, 12 e 14 (le altre usarono una telecamera montata sulla jeep elettrica, il Rover). Inoltre la forma della telecamera è compatibile con quella usata nelle missioni 12 e 14, ma non con quella più piccola e piatta usata per Apollo 11.

A questo punto è sufficiente sfogliare le fotografie di queste due missioni per scoprire la foto non fa parte delle immagini dichiarate dalla NASA e soprattutto che la posa dell'astronauta e della telecamera è perfettamente identica a quella nelle foto AS14-66-9301 e 9302 (Apollo 14), ma lo sfondo è completamente diverso. È come se qualcuno avesse ritagliato l'astronauta e lo avesse incollato su uno sfondo differente la cui provenienza è ignota (a giudicare dai rilievi modesti, presumo sia di Apollo 12 o 14).


L'astronauta in Room 237.
L'astronauta in AS14-66-9301.


La foto 9301, fra l'altro, ha nel cielo un bagliore blu, proprio come l'immagine proposta da Room 237, come si può vedere qui sotto:

Foto AS14-66-9301.


Il fatto che Room 237 abbia utilizzato una fotografia falsa delle missioni lunari per argomentare che le foto delle missioni lunari sono false è decisamente eloquente.

2011/07/04

Edgar Mitchell (Apollo 14) accusato di appropriazione indebita di una cinepresa lunare

di Paolo Attivissimo. Questo articolo vi arriva grazie alla donazione di Simone G.

Il 29 giugno scorso il governo statunitense ha depositato presso il tribunale federale di Miami un'azione legale contro l'ex astronauta Edgar Mitchell, uno dei due che effettuarono l'escursione sulla superficie lunare durante la missione Apollo 14 nel 1971. L'accusa è di possesso illegale di una cinepresa di bordo della sua missione (una Data Acquisition Camera simile a quella mostrata qui accanto) e di tentata vendita della cinepresa stessa.

A marzo 2011 la NASA era venuta a sapere che la casa d'aste britannica Bonhams aveva intenzione di mettere all'asta a New York un oggetto descritto come “Movie Camera from the Lunar Surface” (“cinepresa dalla superficie lunare”) e presentato come una delle due cineprese provenienti dal modulo lunare dell'Apollo 14. Secondo la descrizione della Bonhams, la cinepresa proveniva dalla collezione personale di Mitchell, con un valore stimato fra i 60.000 e gli 80.000 dollari.

Secondo i documenti della causa, alla NASA non risulta alcuna traccia della cessione della cinepresa a Mitchell e pertanto l'oggetto apparterebbe ancora alla NASA. I documenti dell'azione legale indicano inoltre che il governo statunitense ha chiesto ripetutamente a Mitchell e al suo avvocato la restituzione della cinepresa, senza mai ricevere risposta.

L'avvocato di Mitchell, Donald Jacobson, ha dichiarato che i dirigenti della NASA erano al corrente del possesso della cinepresa da parte di Mitchell, iniziato quarant'anni fa, e lo avevano approvato. A suo dire, vari oggetti provenienti dalle missioni lunari furono donati agli astronauti.

In attesa della risoluzione della causa, la cinepresa è stata tolta dal catalogo dell'asta. Sul sito ufficiale di Mitchell non ci sono dichiarazioni in merito.

Fonti: Reuters 30/6/2011,  Il Messaggero 1/7/2011; CNet, 30/6/2011; Palm Beach Post, 30/6/2011.

2009/10/17

Apollo 14, rifotografato il cratere d'impatto dello stadio S-IVB

di Paolo Attivissimo

Nei giorni scorsi i media si sono occupati dell'impatto della sonda LCROSS sulla superficie lunare, parlandone spesso come se si trattasse di una novità, ma in realtà esiste una lunga tradizione di impatti lunari. Quelli prodotti dalle missioni Apollo sono catalogati in questa lista.

Per esempio, il 4 febbraio 1971 la missione Apollo 14 fece schiantare sulla Luna l'S-IVB, ossia il terzo stadio del vettore Saturn V, un oggetto lungo quasi 18 metri, con un diametro di quasi 7 metri e una massa di circa 14.000 chilogrammi. La foto qui accanto, MSFC-75-SA-4105-2C, mostra l'S-IVB utilizzato per la missione Skylab 2, molto simile a quello dell'Apollo 14.

Uno degli scopi di questo impatto fu la produzione di un sisma lunare artificiale per verificare il funzionamento dei sismometri collocati dalle missioni precedenti, e in effetti il sismometro dell'Apollo 12 registrò l'impatto e le scosse conseguenti, che durarono circa tre ore.

L'impatto dell'S-IVB avvenne a 2,54 km/s (circa 9150 km/h) con un'angolazione di 69° rispetto al suolo, producendo un'energia d'impatto pari a 5,54 x 1010 joule, pari a poco più di 10 tonnellate di tritolo.

L'ubicazione del punto d'impatto dell'S-IVB è nota (latitudine 8.09 S, longitudine 26.02 W), e il cratere risultante, avente un diametro di circa 35 metri, fu fotografato dalla missione Apollo 16 (fotogramma 5451 della fotocamera panoramica) nell'aprile del 1972.

La sonda automatica Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) ha recentemente rifotografato l'area d'impatto con una risoluzione di 1,05 metri per pixel. Si possono notare le striature radiali chiare e scure prodotte dall'impatto, che si estendono per più di 1500 metri.

Credit: NASA/GSFC/Arizona State University.

Fonte: NASA LROC.

2009/08/20

La sonda LRO rifotografa le impronte degli astronauti sulla Luna

di Paolo Attivissimo


Fresca fresca, rilasciata poche ore fa, arriva dalla sonda automatica Lunar Reconnaissance Orbiter una nuova fotografia del sito di allunaggio dell'Apollo 14, nella zona di Fra Mauro, così nitida che si scorge la traccia delle impronte lasciate dagli astronauti Alan Shepard e Edgar Mitchell per collocare gli strumenti (come l'ALSEP) e per andare a visitare un cratere vicino, il Cone Crater, situato a circa 1200 metri dal punto di allunaggio e non inquadrato qui sopra.

Il sito era già stato fotografato il mese scorso, ma stavolta il sole è più alto sull'orizzonte (a circa 24 gradi): quindi le ombre sono più corte e il contrasto del suolo lunare è più marcato e rivela meglio dove la superficie è stata smossa dagli astronauti.

L'annuncio con i dettagli tecnici è qui; la foto complessiva dell'area di sbarco è qui; potete vedere anche il video Youtube, il video ad alta risoluzione (155 megabyte) e l'immagine grezza della passata intera di LRO (253 megabyte).

Per chi vuole seguire in tempo reale il sorvolo dell'LRO, è disponibile questa mappa continuamente aggiornata.

2009/01/26

Perché nelle foto lunari non ci sono le stelle?

di Paolo Attivissimo. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Capita spesso di sentir dire, non solo dai lunacomplottisti ma da molte persone comuni, che le foto degli sbarchi lunari sono false perché mancano le stelle nel cielo:

Perché nelle fotografie di tutte le missioni Apollo le sole stelle visibili sono quelle della bandiera americana?
– Bill Kaysing, Non siamo mai andati sulla Luna, edizione italiana, pagina 61.

Dato che sulla Luna non c'è atmosfera, secondo questa teoria, le stelle dovrebbero essere ben visibili nelle foto anche durante il giorno lunare. I lunacomplottisti argomentano che non ci sono le stelle perché alla NASA si dimenticarono di metterle durante la creazione delle foto. La mancanza di stelle dimostrerebbe quindi che le immagini sono false e che fu tutta una messinscena.

In altre parole, i sostenitori della teoria della messinscena vorrebbero farvi credere che alla NASA avrebbero affidato la falsificazione più politicamente importante della storia a gente così cretina da dimenticarsi di mettere le stelle nelle foto.

Infatti soltanto chi non sa nulla di fotografia può sostenere un'argomentazione così ridicola. Il fatto che molti lunacomplottisti la sostengano dimostra solo una cosa: quanto siano incompetenti personaggi come Kaysing nell'argomento di cui parlano con tanta apparente sicurezza.

La spiegazione reale è molto semplice: le stelle non si vedono praticamente mai nelle foto sulla Luna perché non si devono vedere. E' questione di tecnica fotografica di base.

Infatti le stelle sono fioche rispetto al suolo lunare, illuminato a giorno dal sole. Per fare le foto senza sovraesporre il suolo, bisogna chiudere molto il diaframma dell'obiettivo (la parte dell'obiettivo che regola la quantità di luce che colpisce la pellicola) e usare un tempo di posa (il tempo per il quale la pellicola è esposta alla luce) molto breve, in modo da far entrare poca luce. Facendo entrare poca luce, però, non si fa entrare a sufficienza la luce fioca delle stelle. Quindi le stelle, nelle foto della superficie lunare, non si vedono quasi mai.

Se le si vuol vedere, bisogna aprire il diaframma della macchina fotografica e usare tempi di posa lunghi, nel qual caso però si sovraespone il suolo, che diventa tutto bianco. Ma agli astronauti interessava fotografare il paesaggio della Luna, non le stelle, per cui hanno esposto la pellicola per il tempo e con il diaframma che servivano per fotografare correttamente il suolo.

Potete verificare voi stessi questo principio in un modo molto semplice. Andate fuori di notte, quando ci sono in cielo le stelle, e guardate il cielo. Poi illuminate con una torcia una persona che vi sta davanti e guardatela. Non vedrete più le stelle, perché l'occhio si sarà adattato alla luce intensa che c'è in primo piano e quindi avrà escluso quella fioca delle stelle.

Lo stesso vale per le fotocamere: ripetete la prova con una macchina fotografica (digitale o a pellicola, fa poca differenza). Scoprirete che se esponete correttamente la foto in modo da vedere la persona illuminata, le stelle scompaiono; se esponete la foto in modo da far vedere le stelle (sarà necessario un tempo di posa di qualche secondo), la persona è fortemente sovraesposta.

Se neppure questo vi convince, date un'occhiata alle foto fatte nello spazio dagli astronauti di altre missioni spaziali. Anche lì non ci sono stelle: sono dunque falsificate anche queste immagini?


ISS016-E-029502. L'astronauta statunitense Rex Walheim durante una passeggiata spaziale fuori dalla Stazione Spaziale Internazionale, 15 febbraio 2008. Non ci sono stelle visibili.



S122-E-010982. La Stazione Spaziale Internazionale, in orbita intorno alla Terra, si staglia contro un cielo privo di stelle. 18 febbraio 2008.


La foto qui sotto è particolarmente significativa perché fu scattata durante la missione che portò nello spazio per la seconda volta l'astronauta italiano Umberto Guidoni. Anche lui fa parte del complotto?

Una veduta del vano di carico della navetta spaziale Endeavour durante la missione STS-100, aprile-maggio 2001. Anche qui, niente stelle.


Le stelle mancano anche in questa foto, che ritrae l'astronauta svizzero Claude Nicollier durante una passeggiata spaziale all'esterno dello Shuttle nel 1999:

Claude Nicollier, nel vuoto dello spazio, lavora sulla navetta spaziale Discovery, nel dicembre del 1999. Anche qui, niente stelle.


Le stelle non ci sono sia nelle foto recenti, come quelle mostrate qui sopra, ma non ci sono neppure in quelle d'epoca, anche prima dello sbarco sulla Luna. La foto qui sotto ritrae la prima passeggiata spaziale da parte di un astronauta statunitense, Ed White, durante la missione Gemini 4 nel 1965. Anche qui, guarda caso, niente stelle.


S65-34635. Ed White compie una passeggiata spaziale fuori dalla capsula Gemini 4, 3 giugno 1965.



Ma qualche stella in qualche foto spaziale c'è


Esistono comunque alcune immagini scattate nello spazio che mostrano le stelle. Questo non vuol dire che le stelle si dovrebbero vedere sempre: vuol dire semplicemente che quelle foto sono state scattate usando un tempo di posa lungo e un diaframma molto aperto, in modo da raccogliere più luce e quindi impressionare sulla pellicola oggetti fiochi, come appunto le stelle.

Per esempio, l'immagine qui sotto fu scattata durante la missione STS-35 dello Shuttle Columbia a dicembre del 1990 e mostra chiaramente la costellazione di Orione. Le stelle sono visibili perché la foto fu fatta con un tempo di posa lungo allo scopo di mostrare l'apparato che si vede nella foto (un telescopio sensibile ai raggi ultravioletti e X), che appare ben luminoso ma che al momento dello scatto era in realtà illuminato soltanto dal chiaro di Luna, mentre lo Shuttle viaggiava sopra il lato in ombra della Terra.



L'immagine qui sotto, la ISS016-E-26695, scattata dalla Stazione Spaziale Internazionale l'1/2/2008, mostra l'aurora boreale vista dallo spazio. Per poter catturare la sua luce relativamente fioca, il fotografo ha usato un tempo di posa lungo, che permette di vedere le stelle ma le rende "mosse" per via del moto della stazione. L'oggetto allungato in basso a sinistra è uno dei pannelli solari della stazione.



La fotografia qui sotto, datata 2009, proviene anch'essa dalla Stazione Spaziale Internazionale e mostra l'aurora e l'airglow (la luminescenza naturale dell'atmosfera) sopra l'Oceano Indiano. Anche qui il tempo di posa è molto lungo, tanto che le stelle sono mosse e la superficie della Terra è fiocamente visibile nonostante non sia illuminata dal sole (fonte: Boston Globe).



L'immagine qui sotto sembra contraddire quanto detto fin qui: la superficie della Luna è esposta correttamente, eppure in cielo sono visibili le stelle.



Ma la contraddizione è soltanto apparente, perché la luce che illumina la Luna non è quella del Sole, bensì quella solare riflessa dalla Terra (l'equivalente lunare del "chiaro di luna" terrestre), che è assai più fioca. Il "Sole" che brilla nel cielo è in realtà il pianeta Venere, fortemente sovraesposto. L'immagine fu scattata dalla sonda Clementine nel 1994, come descritto in dettaglio qui.


Stelle (e pianeti) anche nelle missioni Apollo


In realtà non è del tutto vero che nelle immagini delle missioni Apollo mancano completamente le stelle. Infatti anche in queste missioni furono scattate foto che immortalarono alcuni corpi celesti. Per esempio, durante la missione Apollo 16, il 21 aprile 1972, fu scattata questa fotografia, AS16-123-19657, usando un telescopio e una speciale pellicola sensibili al lontano ultravioletto:



Una versione ruotata ed etichettata identifica le singole stelle delle costellazioni del Capricorno e dell'Acquario. Il corpo celeste rotondo al centro è la Terra, adornata da due fasce di aurora che s'incrociano. Notate che la Terra è una macchia bianca indistinta, perché è sovraesposta.



Nel corso della missione Apollo 14, invece, fu fotografata Venere, che è molto più luminosa di qualsiasi altra stella (tanto che è visibile anche di giorno, sulla Terra, se si sa dove guardare). L'astronauta Alan Shepard, al termine della seconda passeggiata sul suolo lunare, si accorse di Venere che splendeva accanto a una falce di Terra e scattò una serie di fotografie con varie regolazioni di posa. Due di queste, AS14-64-9191 (qui sotto, cliccabile per ingrandirla) e AS14-64-9192, mostrano un puntino accanto alla falce di Terra.



Il puntino è a malapena visibile nell'immagine originale ed è evidenziato nei dettagli qui sotto, nei quali è stata esagerata l'esposizione mediante un'elaborazione digitale.



La Terra, estremamente luminosa e quindi ben visibile anche in fotografie scattate con tempi di posa brevi, è stata fotografata più volte dagli astronauti lunari, sia dall'orbita lunare, sia dalla superficie del nostro satellite. Oltre alle celebri foto del "sorgere" della Terra visto dalla Luna (in realtà il movimento fu prodotto dallo spostamento del veicolo spaziale che orbitava intorno alla Luna), ci sono foto come questa, la AS17-134-20384, scattata durante la missione Apollo 17 a dicembre del 1972, che ritrae Harrison Schmitt accanto alla bandiera degli Stati Uniti:



Ecco un dettaglio della foto precedente:



Persino qualche lunacomplottista l'ha capita


Ecco come Massimo Mazzucco, strenuo sostenitore della falsificazione degli sbarchi lunari, smentisce la teoria delle stelle mancanti sul suo sito Luogocomune.net:

[mia domanda a Mazzucco:] Massimo, visto che è una questione schiettamente fotografica e tu sei del mestiere, gliela spieghi tu una volte per tutte che le stelle NON CI DEVONO ESSERE nelle foto della superficie lunare? Così almeno questa la togliamo di mezzo?

Glielo ho già detto mille volte, Paolo, giuro sui miei figli. Ma deve essere qualcosa più forte di loro, perchè mi ignorano regolarmente. L'ultima volte ho pur spiegato la cosa coi diaframmi e i tempi di posa: se in sole fotografi a 1/250 f8-11, e se calcoli che ogni unità del diaframma equivale a un raddoppio del tempo di posa....

Niente. Non passa, ed è proprio una delle cose che fa più danno alla tesi MoonHoax.




Ipse dixit.